Torre del Greco/ Ercolano. La tromba che suona il «silenzio». E poi il volo dei palloncini bianchi, lasciati andare al cielo alle falde del Vesuvio, accompagnato da un fragoroso applauso. Infine, un momento di preghiera accompagnato dai pensieri degli studenti.
Così, in apertura del nuovo anno scolastico, i due plessi dell’istituto comprensivo «De Curtis-Ungaretti» hanno commemorato la memoria di Giogiò, com’era semplicemente conosciuto Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso a Napoli a colpi di pistola lo scorso 31 agosto. «Idealmente abbiamo fatto volare verso l’alto, verso Giogiò, i nostri pensieri. Questi palloncini bianchi simboleggiano la speranza, per dire mai più alla violenza, mai più degrado – sottolinea il dirigente scolastico, Laura Patrizia Cagnazzo – Dove c’è il cuore, dove ci sono i sentimenti, lì c’è futuro. La scuola è un luogo di cultura, di legalità, ma soprattutto rappresenta il futuro per i nostri bambini».
Un sottile filo rosso di emozioni ha così idealmente unito Torre del Greco a Ercolano, con una doppia manifestazione – in entrambi i plessi – ideata per sensibilizzare le coscienze dei giovani e delle famiglie per poi aprirsi in una grande festa, con musica e colori, il professore Trampoliere, la balloon art, il coro accompagnato dai maestri strumentisti, per dare il benvenuto ai bambini delle prime classi. «Un ragazzo che muore per mano di un altro ragazzo è terribile – le parole della preside -. Non c’è motivo alla morte di un giovane. Oggi è un giorno importante per tutti, in particolare per i nostri bambini che entrano a scuola per la prima volta, sia alla primaria sia alla secondaria. Abbiamo deciso di dedicare questo duplice momento a Giogiò per due motivi: innanzitutto perché era un musicista e la nostra è una scuola a indirizzo musicale. E poi perché è una morte tragica e assolutamente impensabile. I nostri ragazzi hanno voluto commemorarlo così, con un ricordo semplice, fatto di musica e solarità. I nostri giovani devono esprimere il futuro nella loro veste migliore, attraverso la cultura, la musica, la bellezza, l’istruzione, che in molti territori e in molte periferie spesso viene meno».
Istituto e docenti “in prima linea”, nella costruzione di una cultura della legalità, con cicli di incontri, progetti e testimonianze di personaggi illustri impegnati nel contrasto alla violenza. «La nostra è una scuola molto attiva, impegnata – conclude la dirigente scolastica che lancia, inoltre, un appello alle famiglie, contro la dispersione scolastica: «Mandate a scuola i vostri figli. Educateli, dategli il senso della dignità e delle regole: senza quelle non andiamo avanti. Abbiamo bisogno della vostra partecipazione. Rispettate la scuola, come noi rispettiamo voi genitori. Faremo del nostro meglio per esservi vicino. Buon anno scolastico. I bambini delle quinte accompagnano gli alunni delle prime in classe: è un gesto simbolico, il grande guiderà il piccolo e così sarà per sempre».
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