Torre del Greco. Clelia Gorga, avvocato di 39 anni, si candida alle Regionali con Campania Libera a sei anni dalla cavalcata vincente con cui conquistò uno scranno in consiglio comunale a Torre del Greco.
All’epoca, era il 2014, era considerata l’astro nascente del Pd. Poi cos’è successo?
Una famiglia si sceglie per comunione di intenti, ideali e valori in modo da costruire progettualità con ricadute importanti per i nostri territori. In una famiglia si litiga per fare la pace e si sbaglia per chiedere scusa. Ma se il confronto sfocia in una continua lotta tra aree di appartenenza, le mie tradizioni familiari mi obbligano a prenderne le distanze con il buon auspicio che un giorno si tornerà a dialogare per affrontare temi importanti e funzionali per i cittadini. E quando circa tre anni fa lasciai il Pd, non lo feci per un’altra tessera: la mia coerenza mi impone di tagliare il cordone ombelicale con coraggio e senso di responsabilità, mai per mero opportunismo.
Perché ha scelto Campania Libera, una «creatura» del governatore Vincenzo De Luca?
Vincenzo De Luca è il presidente che ho sempre sostenuto e a cui ho manifestato atto di grande fiducia già 5 anni fa. Uomo coerente, coraggioso, politico di razza in cui rivedo diverse mie peculiari caratteriali. Da vero leader sa essere guida e sa fare la giusta sintesi di varie anime. Ho scelto Campania Libera proprio perché è la lista civica creatura del presidente De Luca e per la stima che nutro nei confronti dell’onorevole Tommaso Casillo, uomo pragmatico, concreto, leale che sa portare avanti a viso aperto gli impegni, sa fare squadra e sa comprendere le attitudini e le passioni di giovani donne come me che vogliono fornire il contributo giusto ai nostri territori con impegno, dedizione, professionalità, competenza portando quella serietà che talvolta manca alla politica.
Torre del Greco parteciperà alle competizione elettorale con un nutrito gruppo di candidati, in larga parte legati all’attuale amministrazione comunale. Qual è il suo giudizio sui primi due anni di mandato della coalizione guidata dal sindaco Giovanni Palomba?
Si, la mia candidatura può sembrare «rivoluzionaria» nel quadro di insieme della nostra città. Ritengo fallimentare questa amministrazione comunale, messa insieme – come dimostrano i ripetuti screzi interni – solo per incarichi e poltrone: registro disorganizzazione, inefficienza e improvvisazione che calpestano il concetto di competenza che dovrebbe essere, a mio avviso, centrale per chi desidera amministrare la quarta città della Campania. Professionalità e competenza devono essere ingredienti imprescindibili: oggi, salvando qualche consigliere comunale e giusto un paio di assessori che con spirito di abnegazione e partecipazione provano a essere sempre giusta interfaccia dei cittadini, direi che siamo solo alla saga del chiacchiericcio e del pettegolezzo. E quando si ha troppo tempo per screditare l’operato del compagno di banco significa che si stanno investendo poche risorse in progettualità per il reale rilancio di una città che resta in balia delle onde sotto l’occhio onesto dei cittadini che implorano sicurezza, pulizia e una degna qualità della vita.
Lei, con o senza ruoli istituzionali, si è sempre mostrata particolarmente attenta ai temi socio-economici. Quali sarebbero le sue priorità da consigliere regionale?
Ritengo sia necessario puntare alla valorizzazione delle nostre tradizioni: penso, in primis, alla realizzazione di un porto in grado di rispondere alla vocazione turistica del territorio e alla creazione di una rete in grado di rilanciare la lavorazione e la commercializzazione del corallo. E poi c’è il tema ambientale: a livello locale penso all’acquisizione al patrimonio comunale dell’area verde alle spalle del complesso Bottazzi, a livello regionale la priorità sarà dedicata alla risorsa-mare con il completamento dei collettori per la depurazione delle acque.
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