Sei mesi di promesse e nessun cantiere avviato: ritardi nella consegna dell’area e la Darsena resta ancora ferma. Doveva essere il fiore all’occhiello dell’estate 2025, una promessa di riqualifi...
Sei mesi di promesse e nessun cantiere avviato: ritardi nella consegna dell’area e la Darsena resta ancora ferma. Doveva essere il fiore all’occhiello dell’estate 2025, una promessa di riqualificazione e rilancio per il cuore balneare di Torre Annunziata. Invece, a oggi, la Darsena resta immobile, sospesa in un limbo di annunci e burocrazia. Il progetto di riqualificazione da 500mila euro, ampiamente annunciato lo scorso ottobre dal sindaco Corrado Cuccurullo, non è mai partito. I lavori, che avrebbero dovuto concludersi entro sei mesi, sono rimasti sulla carta: niente nuovo asfalto, nessuna pista ciclabile, nessun segnale di rinascita per quella che rappresenta un’area strategica della città. Lo scorso autunno, con grande enfasi, il primo cittadino aveva presentato l’accordo firmato con la capitaneria di porto: un’intesa che sembrava il punto di svolta per il recupero della Darsena. Un progetto finanziato con i fondi Cis, risorsa preziosa destinata al rilancio delle aree più in difficoltà del Sud Italia. L’intervento prevedeva il rifacimento completo della pavimentazione, la realizzazione di una pista ciclabile e una nuova sistemazione degli spazi per favorire la fruizione pubblica. L’obiettivo era ambizioso ma concreto: consegnare alla città, prima dell’inizio dell’estate, un’area rigenerata e pronta a diventare un punto di riferimento per residenti e turisti. In quell’occasione, il sindaco Cuccurullo aveva parlato con entusiasmo dell’importanza della Darsena come «punto strategico di sosta per il nostro centro storico e i giardini pubblici», promettendo un rilancio in grande stile per tutta la zona. Aveva anche rilanciato altri progetti storici rimasti in sospeso per anni: l’ampliamento di Villa Parnaso, la riqualificazione dell’area demaniale dell’ex Damiano, la riattivazione del Lido Santa Lucia. Una visione ampia e articolata di recupero urbano, capace, almeno sulla carta, di cambiare volto a una parte fondamentale della città. Eppure, sei mesi dopo, il bilancio è desolante. Solo il silenzio di una Darsena dimenticata, con il suo asfalto ormai consumato da anni tra buche e rattoppi, il mare che lambisce moli deserti e cittadini che osservano, rassegnati, il tempo scorrere senza cambiamenti. Il sogno estivo si è trasformato, ancora una volta, in un’amara illusione. A spiegare i motivi del ritardo, l’assessore Daniele Carotenuto che ai microfoni di Metropolis ha chiarito. «Lo spazio della Darsena è proprietà demaniale, quindi dalla firma abbiamo dovuto attendere la consegna dell’area. Gli interventi potrebbero partire in poche settimane ma, siccome ci ritroviamo ormai a ridosso della stagione estiva, stiamo valutando il rinvio. Su questo punto proverò a confrontarmi anche con gli stabilimenti balneari e le altre attività, per non arrecare loro un danno». Intanto, la frustrazione cresce. La mancata partenza dei lavori alla Darsena diventa così il simbolo di una città bloccata, prigioniera delle sue lentezze burocratiche e delle sue inefficienze. Una Torre Annunziata che sogna il rilancio turistico ma continua a inciampare sulle sue stesse promesse non mantenute. Ora resta da capire se e quando il progetto verrà effettivamente avviato. Nel frattempo, di fronte al mare immobile della Darsena, resta immutato il senso di occasione perduta. Ancora una volta.