Castellammare. «Ho deposto questi fiori in memoria di mio fratello e mia cognata, è tutto quello che posso dire. Derek e Margaret amavano girare il mondo». Mani sul volto per asciugare le lacrime e gli occhi, nascosti dalle lenti degli occhiali da sole, rivolti sempre verso terra o verso l’alto cercando di evitare lo sguardo di chiunque. La sorella di Derek Winn, il pensionato britannico 65enne morto insieme alla moglie Margaret Elaine nella strage della funivia del Faito, ieri in tarda mattinata è stata nella stazione della circumvesuviana, quella dove suo fratello ha acquistato quel biglietto che gli è costato la vita. Poche ore prima, accompagnata da un’amica di famiglia e dai rappresentati dell’ambasciata britannica, la donna è stata accolta a palazzo Farnese, l’edificio che ospita la sede centrale degli uffici comunali di Castellammare, dal sindaco Luigi Vicinanza. Un incontro durato circa 30 minuti, durante il quale il primo cittadino stabiese ha portato il cordoglio di un’intera città finita in ginocchio dopo la tragedia del giovedì santo che spezzato quattro vite, quella dei due coniugi britannici, della giovane palestinese Janan Suleiman, e dello stabiese e dipendente Eav, Carmine Parlato. La donna non ha riferito a nessuno il suo nome di battesimo nè fornito informazioni sul luogo di residenza dei suoi parenti defunti. Ha deciso di affrontare questo dolore in silenzio riferendo al primo cittadino stabiese il solo desiderio di conoscere e di arrivare quanto prima alla verità su cosa sia effettivamente successo quel dannato giovedì santo. La donna, terminata la visita a Palazzo Farnese, accompagnata dal sindaco Luigi Vicinanza, si è diretta all’obitorio del cimitero di Castellammare dove sono custodite le salme dei coniugi Win, dopodiché, su suo espresso desiderio, è stata accompagnata sul luogo della tragedia. Scesa dal minivan che l’ha condotta per la città, la donna si è immediatamente precipitata sul lato destro dell’edificio della stazione di Castellammare centro di Eav dove le è stato indicato il punto dove la cabina della funivia si è schiantata. La sorella di Derek è stata infine accompagnata all’inizio dell’area posta sotto sequestro dalla procura di Torre Annunziata che sta indagando sulla tragedia. Lì, a pochi metri dall’ingresso della funivia, la donna ha deposto tre mazzi di fiori. Si è fatta scattare delle foto dalla sua amica che l’ha accompagnata e infine, tra le lacrime, ha rilasciato quelle poche parole rotte dal dolore. «Ho espresso il cordoglio di tutta la città, Castellammare in questa tragedia è parte lesa- ha detto il sindaco Luigi Vicinanza- Questo è un dramma non solo per le quattro vittime ma per l’identità della città visto che la funivia e il monte Faito sono due elementi identitari di Castellammare. I parenti delle vittime hanno bisogno di conoscere la verità per elaborare il lutto e spiegare agli altri familiari cosa è davvero successo». Le salme dei due coniugi inglesi sono state già liberate la scorsa settimana dopo l’esecuzione dell’autopsia. Domani potranno già essere rimpatriate in Gran Bretagna. Intanto va avanti spedita l’inchiesta condotta dalla procura di Torre Annunziata per ricostruire l’accaduto. Per il momento, indagati per omicidio colposo e disastro colposo ci sono 4 dipendenti Eav, tra cui il direttore generale dell’impianto e il responsabile di esercizio e manutenzione della funivia. Sul caso sta indagando la polizia di Castellammare. Buone notizie arrivano invece dall’Ospedale del Mare. “E’ sveglio e collaborante” Thabet Suliman, 23 anni, l’unico sopravvissuto e testimone della tragedia accaduta lo scorso 17 aprile nella funivia del Faito costata la vita a sua sorella Janan, 25 anni. Il giovane è ancora ricoverato nella terapia intensiva nell’ospedale del Mare di Napoli ma nel primo pomeriggio ha potuto scambiare qualche parola con il fratello medico, che è ospite al Residence Ospedale del mare. Secondo quanto rende noto l’Asl Napoli 1 Centro, i parametri della respirazione del ragazzo, dopo la sospensione della sedazione, appaiono in netto miglioramento. “Permangono ancora i parametri renali in riserbo per una diuresi insufficiente”, fanno sapere ancora i medici e il paziente, viene sottolineato, resta in terapia intensiva e con prognosi riservata “ancora per le prossime 48 ore”. Già questa mattina potrebbe essere sciolta la prognosi .
CRONACA
28 aprile 2025
La strage della funivia. La sorella di Derek Winn sul luogo del disastro: «Voglio la verità»