C’è un luogo dove ogni curva regala una cartolina. Ma dove, troppo spesso, ogni curva può diventare anche una trappola. È la Statale 163 Amalfitana, la strada che collega le perle della costiera,...
C’è un luogo dove ogni curva regala una cartolina. Ma dove, troppo spesso, ogni curva può diventare anche una trappola. È la Statale 163 Amalfitana, la strada che collega le perle della costiera, amata dai turisti, immortalata nelle pubblicità, percorsa da scooter e cabriolet, ma anche flagellata da un numero crescente di incidenti. Non è più solo una sensazione. I numeri raccontano un’emergenza: tre incidenti mortali in 90 giorni (l’ultimo, in ordine di tempo, è costato la vita al 30enne Domenico Romano). Così, mentre la primavera accende le luci della stagione turistica, i sindaci di Piano di Sorrento, Meta, Vico Equense e Positano hanno deciso di alzare la voce. Insieme hanno firmato e inviato una richiesta formale di intervento ai Prefetti di Napoli e Salerno, all’Anas, ai comandi provinciali delle forze dell’ordine. Un gesto congiunto, messo per iscritto in una missiva: «Non possiamo più assistere inermi. Occorrono misure immediate. Serve sicurezza». La lettera – firmata dai sindaci Salvatore Cappiello, Giuseppe Aiello, Giuseppe Tito e Giuseppe Guida – è anche una fotografia di quello che accade lungo la 163: moto che sfrecciano, ciclisti e pedoni costretti a dividersi pochi centimetri di carreggiata. Per i turisti il panorama è un unicum mondiale, ma c’è anche il pericolo relativo ad una strada teatro di tanti incidenti. E i residenti, stretti tra il desiderio di ospitalità e il timore per la propria incolumità, iniziano a perdere la pazienza. Il nodo centrale, secondo i sindaci, riguarda i controlli. Le polizie municipali fanno il possibile, ma sono numericamente sottodimensionate rispetto all’ampiezza del territorio e all’intensità del traffico, soprattutto nei fine settimana e nei mesi estivi. I sindaci lo scrivono chiaramente: «Serve un intervento congiunto delle forze dell’ordine. Occorre l’impiego della polizia stradale, pattuglie dei carabinieri, della guardia di finanza. E dove non si arriva con l’uomo, si arrivi con la tecnologia: autovelox, telecamere, barriere fisiche, nuova segnaletica orizzontale e verticale». L’obiettivo non è solo sanzionare, ma prevenire. Imporre il rispetto del codice della strada non è una crociata, ma un atto di civiltà. E lo è ancor di più in un territorio che vive di turismo, dove ogni incidente non è solo un dramma umano, ma anche una ferita all’immagine collettiva. Già da tempo il sindaco di Piano di Sorrento si era esposto per evidenziare le criticità connesse alla viabilità. E nelle scorse settimane i Comuni hanno firmato un protocollo d’intesa per rafforzare la vigilanza nei week-end, ma è chiaro che non basta. Il traffico è troppo, le violazioni troppe, le risorse locali troppo poche. Per questo, la richiesta ai Prefetti è quella di coordinare una cabina di regia che affronti la situazione in modo strutturale, anche in vista dell’estate. Dietro le firme dei sindaci c’è la voce di migliaia di cittadini. «La sicurezza – scrivono i sindaci – non può essere affidata solo al caso o alla buona volontà dei singoli. Oggi la costiera chiede di essere protetta, come un bene prezioso. Perché la bellezza, da sola, non basta più. E ogni minuto perso è un rischio che non possiamo permetterci».