S.A.Abate.«Quando ho visto quei video in rete, ho pensato di farla finita. Grazie a mio nonno sono riuscita a riprendermi». Lo ripete ancora Francesca Nigro, la barista «sexy» di Sant’Antonio ...
S.A.Abate.«Quando ho visto quei video in rete, ho pensato di farla finita. Grazie a mio nonno sono riuscita a riprendermi». Lo ripete ancora Francesca Nigro, la barista «sexy» di Sant’Antonio Abate, vittima di revenge porn. Il suo ex fidanzato, un uomo di Gragnano di 40 anni, ha diffuso, alla fine della loro relazione, tre video pornografici che la ritraggono completamente nuda. Un gesto che, per il momento, gli è costato una pena-patteggiata-di un anno e due mesi di carcere e una multa di 2.400 euro. Il procedimento si è tenuto di fronte al giudice per le indagini preliminari di Torre Annunziata, Maria Concetta Criscuolo, che lo scorso dicembre ha pronunciato la sentenza. La donna, ancora distrutta e provata dal dolore, si è costituita parte civile e ora, tramite i suoi legali, proseguirà la sua battaglia per ottenere un risarcimento danni davanti a un tribunale civile. Ieri mattina, Francesca si è recata al tribunale oplontino per ritirare il dispositivo della sentenza e le motivazioni. «Ha pagato solo il mio ex fidanzato, ma avrei voluto che pagassero tutti — dice con la rabbia negli occhi — non si immaginano il danno che mi hanno fatto, non si immaginano quanto mi hanno danneggiata, non si immaginano che cosa significhi essere scambiata per una prostituta». Francesca Nigro è diventata popolare sui social grazie a dei video che lei, di sua spontanea volontà, pubblica sui suoi profili e che la ritraggono in completini intimi mentre serve il caffè ai suoi clienti. «Ho inventato questo personaggio per guadagnare qualche soldo in più, per mantenere mia figlia e garantirle un futuro migliore del mio. Io vivo e faccio tutto per lei — dice Francesca — prima riuscivo a portare a casa meno di mille euro. Ora riesco a guadagnare bene». Il procedimento penale è scaturito dalla denuncia della donna: «Un giorno venne un mio amico al bar e mi disse che stavano girando dei miei video completamente nuda — racconta Francesca — mi cadde il mondo addosso». La donna si ferma, prende fiato e ricomincia a parlare: «Uno di quei video l’ho riconosciuto subito, lo mandai al mio ex fidanzato dopo un litigio. Degli altri due non ne conoscevo nemmeno l’esistenza». Sono due i capi di imputazione contestati all’uomo, che sconterà la sua pena in lavori di pubblica utilità. Il primo riguarda la diffusione del video dello spogliarello; il secondo, altri due video che ritraggono la coppia durante un rapporto sessuale. In particolare, l’uomo, da quanto emerso dalle indagini, aveva posizionato una telecamera nella propria stanza da letto e, di nascosto, era riuscito a filmare il coito. «La nostra storia era finita male-racconta Francesca- e dopo il mio no a un ultimo incontro, mi sono ritrovata quei filmati sulle chat di WhatsApp». La situazione è poi degenerata del tutto, perché quei video oggi sono finiti in rete, su siti pornografici internazionali, e purtroppo sono impossibili da eliminare. «Non mi fermerò e voglio essere risarcita per quello che mi è stato fatto», dice Francesca, che nel frattempo ha nominato, tramite i suoi legali, un perito che quantifichi il suo danno d’immagine permanente. A soffrire le conseguenze di questo gesto anche la figlia di Francesca, che ha appena nove anni: «La bambina andava a scuola e veniva presa in giro dai compagni di classe- dice la donna- tornava a casa piangendo. Spero che un giorno, quando sarà più grande, non mi condannerà».