«Vidi la mia compagna che stava per piangere e mi disse che il bidello l’aveva baciata in bocca nel corridoio della scuola». L’orrore vissuto nel liceo classico «Plinio Seniore» di Castellamma...
«Vidi la mia compagna che stava per piangere e mi disse che il bidello l’aveva baciata in bocca nel corridoio della scuola». L’orrore vissuto nel liceo classico «Plinio Seniore» di Castellammare prende vita nelle parole pronunciate nell’aula Izzo del tribunale di Torre Annunziata da una delle due vittime del bidello 61enne accusato di violenza sessuale. La ragazza, appena 15enne, ieri ha testimoniato di fronte al collegio presieduto da Maria Camodeca e a quello che secondo l’accusa, rappresentata dal pm Ugo Spagna, ha compiuto un gesto che inevitabilmente l’ha segnata per tutta la vita. L’uomo, 61 anni, residente a Castellammare di Stabia, si trova agli arresti domiciliari dallo scorso ottobre ed è accusato di aver baciato nei corridoi della sede succursale di via virgilio del Plinio Seniore due studentesse, all’epoca dei fatti 14enni. Ieri quegli istanti carichi d’orrore sono stati rivissuti per la prima volta in un’aula di tribunale. A parlare è l’amica fidata della ragazza che per prima è stata abusata: «Era uscita dalla classe per ripetere per un’interrogazione. In classe è tornata quasi piangendo» dice. In aula, seduto in prima fila, c’è il 61enne. Maglietta bianca, pantaloni scuri e gli occhi coperti da degli occhiali con le lenti blu. L’uomo, che si è sempre processato innocente, durante la deposizione della ragazza, in più occasioni ha sorriso e allargato le braccia in senso di disappunto a quelle parole d’accusa pesantissime. «La mia compagna dopo il bacio mi ha raccontato che era corsa in bagno per pulirsi le labbra perché sentiva addosso la sua saliva», racconta scendendo sempre più nei dettagli, «Quando era rientrata in classe stava per scoppiare a piangere così siamo uscite e mentre eravamo nel corridoio il bidello ci ha rincorso. Appena si è avvicinato ha chiesto se la mia amica si fosse presa “collera” per il bacio e aggiunse che così lui faceva con tutte». Per un attimo la ragazza si ferma, prende forza e ricomincia:«Il bidello ci disse che così faceva con tutti, così mi prese il volto e tentò di baciarmi. Io mossi la faccia e mi baciò sulla guancia». La ragazza però racconta anche di un altro episodio, accaduto due settimane dopo nella sede centrale dell’istituto. «Ero all’ingresso della scuola e si avvicinò il bidello: “vi avevo detto di non dire nulla- mi disse- perché con queste cose si perde il lavoro, io le faccio passare un guaio a lei e le professoresse, le metto una bomba sotto casa e le ammazzo al cane, le faccio andare via da Castellammare”, io non risposi nulla dissi che non sapevo nulla di quello che era accaduto perché avevo tanta paura». La ragazza, assistita dall’avvocato Salvatore Esposito, ha confermato in aula i racconti forniti in fase di denuncia. Tra le fonti di prova raccolte, nella fase di indagine, oltre alle testimonianze delle due vittime ci sono i racconti di alcuni alunni, chat e audio tra le studenti, e una relazione firmata dai servizi sociali di Castellammare. Elementi determinanti fino a questo momento e che hanno consentito all’accusa di ottenere il giudizio immediato per l’imputato (assistito dall’avvocato Raffaella Faricell) che si è sempre dichiarato innocente. Intanto, nell’udienza di ieri gli avvocati di parti civili che difendono le vittime- Enrico Alfano, Gianluca Di Lorenzo e Salvatore Esposito- hanno ottenuto la citazione come responsabile civile del ministero dell’istruzione che, a questo punto, in caso di condanna dell’imputato, dovrà risarcire le vittime. Il processo proseguirà il prossimo giugno, giorno in cui deporrà l’altra presunta vittima.