Castellammare. È durato praticamente tutta la giornata il sopralluogo disposto dalla Procura di Torre Annunziata sul monte Faito dove giovedì scorso quattro persone sono morte e una quinta è rimasta gravemente ferita.
Sul luogo del disastro si sono recati i magistrati del pool appositamente costituito dal procuratore Nunzio Fragliasso e i tecnici delegati per gli accertamenti: gli inquirenti hanno effettuato una ispezione visiva delle due cabine – quella precipitata sul monte Faito e quella rimasta intatta a pochi metri dalla stazione di Castellammare di Stabia – con videoriprese effettuate dalla polizia scientifica, anche con l’ausilio di un drone, senza alterare lo stato dei luoghi.
Sul luogo della tragedia, particolarmente impervio, gli investigatori e i tecnici della Procura, e la Polizia di Stato (commissariato di Castellammare e Squadra Mobile), sono giunti grazie al supporto fornito dai vigili del fuoco, dai militari del soccorso alpino della Guardia di Finanza e del soccorso alpino e speleologico di Castellammare di Stabia.
Domani, intanto, con il conferimento dell’incarico al medico legale Nicola Giorgio, prenderanno il via le autopsie che, secondo quanto si è appreso, si terranno nel primo pomeriggio nell’obitorio del cimitero di Castellammare.
Ieri, in vista degli esami irripetibili, come atto dovuto, l’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati, tra dirigenti e funzionari dell’Eav, l’ente che gestisce l’impianto dove si è verificato il disastro.
Nella tragedia hanno perso la vita il macchinista dell’Eav Carmine Parlato, la ragazza israeliana Janan Suliman, e i coniugi britannici Elaine Margaret Winn e suo marito Graeme Derek Winn. Gli avvocati delle famiglie delle vittime hanno deciso di nominare un singolo consulente. In ospedale versa ancora in gravissime condizioni di salute il fratello di Janan.