Il consiglio comunale torna a riunirsi: clima teso dopo gli scontri tra alleati. Domani si riaccendono i riflettori sull’assise oplontina, ma l’attenzione non sarà tanto sui regolamenti all’ord...
Il consiglio comunale torna a riunirsi: clima teso dopo gli scontri tra alleati. Domani si riaccendono i riflettori sull’assise oplontina, ma l’attenzione non sarà tanto sui regolamenti all’ordine del giorno quanto sugli equilibri politici sempre più fragili all’interno della maggioranza. Dopo settimane di tensioni, accuse a mezzo stampa e passaggi di casacca, l’assise promette scintille più che soluzioni. Il consiglio comunale convocato per domani sarà il primo vero banco di prova dopo la spaccatura consumatasi nelle ultime settimane tra il Partito democratico e Torre Libera, il movimento guidato dal presidente del consiglio Davide Alfieri. Una frattura che ha portato al primo cambio di campo ufficiale: la consigliera Luisa Acunzo, ex Torre Libera, ha lasciato il gruppo per confluire nel misto, avvicinandosi sempre più proprio ai democrat. Un passaggio che, in pieno “calciomercato politico”, potrebbe rappresentare il primo di una serie di movimenti interni capaci di rimescolare i rapporti di forza in aula. Sul tavolo del consiglio arriveranno tre regolamenti: quello sui passi carrabili, quello sugli stalli rosa, destinati alle donne in gravidanza o con figli piccoli, e infine la proposta per la costituzione del gruppo comunale di volontari della protezione civile. A questi si aggiungono ben nove debiti fuori bilancio da riconoscere. Temi che rischiano di passare in secondo piano rispetto al clima politico acceso che si respira in città. Le sedute del consiglio comunale, da tempo, sembrano aver perso la centralità del confronto sui contenuti. Sempre più spesso diventano teatro di attacchi personali, frecciatine trasversali e rese dei conti tra alleati sempre più distanti. La seduta di domani si annuncia come l’ennesimo atto di questo copione già visto: un’aula divisa, voci alzate più per regolare conti interni che per risolvere i problemi della città. Nel frattempo, i cittadini restano spettatori disillusi di un dibattito istituzionale che appare sempre più autoreferenziale. Con i quartieri che chiedono risposte su degrado, sicurezza e servizi, la politica locale sembra concentrata su bilanci interni, strategie di sopravvivenza e possibili rimpasti. Il consiglio comunale di Torre Annunziata è chiamato a discutere, decidere e dare risposte. Ma domani, ancora una volta, si rischia che a dominare non sia il senso delle istituzioni, bensì il rumore degli equilibri che si incrinano.