Un torneo di calcio giovanile a Napoli, in memoria di papa Francesco. E’ un’idea che si affaccia quasi da sola, mentre Giuseppe Bruscolotti, storico terzino destro e capitano del Napoli del primo scudetto, riflette sull’eredita’ del Pontefice scomparso. “La cosa importante e’ educare”, dice all’AGI. “Papa Francesco lo diceva sempre: lo sport puo’ aiutare chi ha poco, puo’ far crescere, insegnare rispetto, darti una direzione”, aggiunge. In fondo, chi meglio dei ragazzi delle periferie puo’ rappresentare quel messaggio? Un’iniziativa sul campo – magari un torneo pensato per loro, intitolato a Francesco – sarebbe una risposta autentica e popolare. Bruscolotti annuisce: “Iniziative cosi’ ce ne dovrebbero essere tante. Perche’ servono. Perche’ portano avanti la fede. Che e’ fondamentale”. Una fede che, racconta, non mancava nemmeno nello spogliatoio: “Non c’erano riti particolari o preghiere collettive, non si parlava tanto di San Gennaro. Ma c’era massimo rispetto per cio’ che era sacro. Dio era al primo posto, e in questo senso siamo stati tutti credenti”. Quanto a paragoni tra il papa argentino e Maradona, entrambi capaci di parlare agli ultimi, Bruscolotti precisa con rispetto: “No, non li vedo simili. I ruoli sono troppo diversi. La santita’ e’ un’altra cosa. Noi siamo uomini. Ma e’ vero che entrambi parlavano al popolo, con umilta’ e amore”.
SPORT
23 aprile 2025
Bruscolotti: «Sogno un torneo giovanile per il Papa»