Nei giorni scorsi i Ricercatori Italiani, hanno avviato le prime misure nell’area dei Campi Flegrei, con un nuovo rivelatore sismico basato su un giroscopio in fibra ottica, frutto di un progetto scientifico coordinato da ricercatori italiani del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Napoli. Lo strumento è parte integrante del Progetto “ROTOR”, una collaborazione finanziata dal MUR tra il CNR-INO (Istituto Nazionale di Ottica) e l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), alla guida del progetto c’è il fisico napoletano Saverio Avino.
L’obiettivo del progetto è ambizioso: realizzare un sistema capace di rilevare non solo le classiche vibrazioni lineari del suolo (lungo gli assi x, y e z), ma anche la velocità angolare generata dai movimenti sismici, offrendo così un quadro molto più completo dei fenomeni tellurici. A differenza dei sismografi tradizionali, che permettono solo una stima indiretta delle componenti rotazionali del moto, il Giroscopio a Fibra Ottica ROTOR è in grado di misurare direttamente e in tempo reale le rotazioni del suolo, con estrema precisione, esprimendo i dati in radianti al secondo (rad/s). Questo permetterà agli scienziati di combinare le misurazioni rotazionali con quelle traslazionali, migliorando lo studio dei fenomeni sismici nell’Area Flegrea.
Il cuore tecnologico di ROTOR è un interferometro di Sagnac lungo circa due chilometri, installato presso la sede napoletana del CNR-INO a Pozzuoli. Questo sistema consente un monitoraggio continuo delle rotazioni del suolo, rendendo più accurata l’analisi degli eventi sismici e aprendo nuove prospettive nella comprensione di questi fenomeni naturali. Il progetto è finanziato con fondi europei del programma Next Generation EU, attraverso il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e rientra anche tra i PRIN2022, i Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale promossi dal Ministero dell’Università e della Ricerca.