Un nuovo incendio alle arcate borboniche: paura per un patrimonio dimenticato. Un’altra notte di fiamme e paura a Torre Annunziata, un’altra ferita inferta a uno dei simboli più trascurati della ...
Un nuovo incendio alle arcate borboniche: paura per un patrimonio dimenticato. Un’altra notte di fiamme e paura a Torre Annunziata, un’altra ferita inferta a uno dei simboli più trascurati della città. Le arcate borboniche tornano protagoniste, ancora una volta per le peggiori ragioni: un incendio divampato nella notte tra giovedì e venerdì ha riportato l’attenzione su un’area carica di storia ma soffocata dall’abbandono. È accaduto tutto poco dopo l’una: un rogo improvviso, alimentato da cumuli di rifiuti accumulatisi nel tempo nonostante la presenza di grate di isolamento, ha avvolto una delle arcate, generando una densa nube nera che ha subito allertato i residenti e le autorità. Sul posto sono intervenuti tempestivamente gli agenti della polizia di Stato e i vigili del fuoco, che hanno lavorato con prontezza per circoscrivere le fiamme e mettere in sicurezza l’area. L’intervento rapido ha evitato che la situazione degenerasse, riducendo al minimo i danni materiali, ma non quelli simbolici. Ancora una volta, si è rischiato il peggio in una zona che rappresenta un nodo irrisolto per Torre Annunziata: le arcate borboniche, testimonianza storica e architettonica di valore, da anni versano in uno stato di degrado sempre più allarmante. Le autorità, subito dopo l’incendio, hanno avviato un’indagine per stabilire le cause del rogo. Al momento, non si esclude nessuna ipotesi: che si tratti di un atto doloso o di un’imprudenza, resta l’amara constatazione che un luogo del genere potesse nuovamente trasformarsi in un potenziale focolaio di pericolo. Non è la prima volta, e probabilmente non sarà l’ultima. Già lo scorso ottobre un episodio simile si verificò in un’altra delle arcate, facendo emergere in maniera evidente l’inefficacia delle misure di prevenzione adottate fino ad oggi. È il sintomo di una malattia più profonda: l’abbandono. L’area, infatti, avrebbe dovuto essere oggetto di un ambizioso progetto di riqualificazione. Più volte, sotto le amministrazioni precedenti, si è parlato di recupero e valorizzazione, con la concessione ventennale dei vani sottostanti il viadotto ferroviario affidata a Rete ferroviaria italiana. Ma alle promesse non hanno mai fatto seguito i fatti. La gestione commissariale, durante la gestione del Governo cittadino, ha aperto un contenzioso con Rfi, che dovrebbe culminare in un’udienza prevista per giugno. Ma intanto il tempo passa, e le arcate restano lì: sporche, pericolose, in balia di rifiuti, incuria e ora anche delle fiamme. La concessione, pensata per trasformare un’area dismessa in uno spazio vitale per la città, si è rivelata un fallimento. A distanza di anni, nessun passo avanti significativo è stato compiuto. Il rogo dell’altra notte è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Non si tratta più solo di una questione estetica o urbanistica: è una questione di sicurezza pubblica, di dignità urbana, di rispetto per il patrimonio. Le arcate borboniche potrebbero rappresentare un’opportunità per Torre Annunziata, un elemento di rilancio culturale, sociale ed economico. Invece sono diventate l’emblema di ciò che non funziona: la burocrazia lenta, le promesse disattese, l’inerzia di chi avrebbe dovuto proteggere e valorizzare. E intanto, mentre le indagini cercano di dare un nome e un volto a chi – volontariamente o meno – ha appiccato il fuoco, resta l’amara consapevolezza che finché le arcate continueranno a essere trattate come un problema da rimandare, altre notti come questa potranno tornare. E ogni volta, sarà sempre un po’ più tardi per rimediare.