Terremoto politico a palazzo Criscuolo: Luisa Acunzo lascia Torre Libera e sgretola il fortino di Davide Alfieri. Come un fulmine a ciel sereno – ma non troppo – si consuma la prima vera scossa ne...
Terremoto politico a palazzo Criscuolo: Luisa Acunzo lascia Torre Libera e sgretola il fortino di Davide Alfieri. Come un fulmine a ciel sereno – ma non troppo – si consuma la prima vera scossa negli equilibri della maggioranza guidata dal sindaco Corrado Cuccurullo: la consigliera Luisa Acunzo ha infatti lasciato ufficialmente il gruppo consiliare Torre Libera, segnando una clamorosa spaccatura nel gruppo un tempo monolitico del presidente del consiglio Davide Alfieri. Una notizia che sorprende soprattutto per i tempi, arrivata solo poche ore dopo un’intervista al vetriolo dello stesso presidente del consiglio in cui rivendicava la compattezza del suo gruppo rispetto alla frattura interna al Partito Democratico dicendosi pentito dell’alleanza stretta con i democrat. A smentirlo clamorosamente è stata una pec inviata in tarda serata dalla consigliera Acunzo al primo cittadino e allo stesso Alfieri, in cui annunciava la decisione di proseguire in autonomia il suo percorso politico. «Questa scelta nasce da una riflessione personale e politica, maturata nel tempo – ha spiegato la consigliera – e non intende in alcun modo rinnegare il lavoro, l’esperienza e le relazioni costruite all’interno del Movimento, che resteranno parte integrante del mio percorso». Ma dietro le parole diplomatiche si cela una rottura consumatasi nelle ultime settimane e precipitata dopo una cena organizzata da esponenti della maggioranza non allineati ad Alfieri, alla quale ha partecipato anche la stessa Acunzo, accendendo l’ira del leader di Torre Libera e provocando il duro richiamo che ha segnato il punto di non ritorno. Voci di tensioni interne circolavano da mesi nei corridoi del Comune, ma ora la frattura è ufficiale e ha conseguenze immediate sugli equilibri di maggioranza: la consigliera passerà al gruppo misto, ma sarebbe già pronta a entrare nelle fila del Partito democratico, portandolo a cinque componenti e consolidandolo come prima forza in consiglio. Un rafforzamento che darebbe ulteriore slancio alla corrente dem vicina al segretario cittadino Ciro Passeggia, affiancato da Fabio Giorgio e Antonietta Colletto, rispetto alla fazione vicina al sindaco Cuccurullo, rappresentata da Nella Monaco e Gaetano Ruggiero. L’ingresso dell’Acunzo rafforzerebbe la linea più critica verso l’amministrazione e rappresenterebbe un colpo politico riuscito per Passeggia, già da settimane impegnato a tessere nuove alleanze nel centrosinistra, nel tentativo di ristabilire un confronto strutturato tra i partiti della coalizione, ignorato da Torre Libera e Azione. Il nuovo equilibrio potrebbe rimettere in discussione anche la poltrona della presidenza del consiglio al momento della verifica di giunta, che ormai appare sempre più imminente per garantire una nuova stabilità all’amministrazione. Già quando fu il momento di votare per Alfieri, infatti, i dem non lo appoggiarono e potrebbero tornare all’attacco proponendo un nuovo nome per la carica nel giro di poltrone. A meno di un anno dall’insediamento, i giochi sono già cambiati: il fronte apparentemente granitico di Alfieri comincia a mostrare crepe profonde, e l’opposizione interna al sindaco Cuccurullo si rafforza, in un clima sempre più teso dove le strategie non si giocano più solo in aula, ma anche fuori dai riflettori.