Agerola. In un momento in cui la sanità territoriale assume un ruolo sempre più centrale nelle politiche pubbliche, arriva da Agerola una notizia importante: con i voti della sola maggioranza, il Consiglio Comunale ha approvato la realizzazione della Casa della Comunità, un’infrastruttura sanitaria strategica che risponde alla crescente esigenza di rafforzare i servizi di cura e assistenza sul territorio. I lavori partiranno già nel mese di maggio in via Sant’Antonio Abate, in un’area già oggetto di riqualificazione grazie alla costruzione del nuovo Polo dell’Infanzia, destinato ai bambini fino a sei anni. La nascita della Casa della Comunità rappresenta un tassello fondamentale del più ampio processo di trasformazione urbana che sta interessando il paese, con 20 cantieri aperti che stanno ridisegnando il volto di Agerola e migliorando concretamente la qualità della vita dei cittadini. La nuova struttura sarà un presidio di prossimità, un luogo in cui diversi professionisti – medici di base, infermieri di famiglia, assistenti sociali e specialisti – opereranno in sinergia per garantire un servizio sanitario integrato, accessibile e umano. Un modello che guarda alla prevenzione e alla cura non solo come atti tecnici, ma come parte di un percorso condiviso con la comunità. L’esempio di Agerola è particolarmente significativo anche alla luce della situazione di Gragnano, dove è in corso l’iter per la realizzazione di un Ospedale di Comunità, altra struttura fondamentale prevista dal PNRR. In un territorio che oggi soffre la mancanza di un presidio sanitario dedicato al pronto intervento, la prospettiva di una struttura del genere appare non solo utile, ma necessaria. Attualmente, infatti, l’unico punto di riferimento per le emergenze è il pronto soccorso di Castellammare di Stabia, che oltre ad essere distante, è quotidianamente sotto pressione per l’alto numero di accessi. L’Ospedale di Comunità a Gragnano, che sorgerà nell’ex ospedale a via Mariana Spagnuolo, permetterebbe di offrire cure intermedie, degenze brevi, monitoraggio clinico e assistenza infermieristica continua, diventando un riferimento stabile soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Un’opera che non solo risponderebbe a un’esigenza pratica, ma rafforzerebbe anche il senso di sicurezza e vicinanza dello Stato nei confronti dei cittadini. In un’area come quella dei Monti Lattari, dove le difficoltà legate alla mobilità e ai tempi di percorrenza sono spesso critiche, poter contare su presidi sanitari di prossimità può fare la differenza. L’esperienza di Agerola e il percorso avviato a Gragnano raccontano una visione condivisa: costruire una rete sanitaria più vicina, capillare e orientata all’ascolto delle reali esigenze del territorio. Due comunità che, con strumenti e tempi diversi, stanno lavorando per garantire il diritto alla salute non come slogan, ma come realtà quotidiana, tangibile, a misura di persona. La speranza è che il cantiere che a breve partirà ad Agerola possa essere presto affiancato da quello gragnanese, affinché anche lì si possa cominciare a costruire, fisicamente e simbolicamente, un futuro più giusto, accessibile e solidale
CRONACA
17 aprile 2025
Sanità. Ok in consiglio comunale per la nuova casa di comunità ad Agerola