Un piano per incentivare il turismo, attraverso i turisti. L’amministrazione comunale di Torre Annunziata introduce l’imposta di soggiorno, provando a beneficiare della possibile crescita di visit...
Un piano per incentivare il turismo, attraverso i turisti. L’amministrazione comunale di Torre Annunziata introduce l’imposta di soggiorno, provando a beneficiare della possibile crescita di visitatori per migliorare l’accoglienza turistica. Un tentativo di cambio di passo per la città, che prova ad attrezzarsi per cogliere al meglio i frutti di una crescita repentina quanto significativa. L’amministrazione comunale ha infatti istituito per la prima volta la tassa di soggiorno, approvando il regolamento che definisce criteri e modalità dell’imposta. Una decisione che si inserisce nel più ampio piano di rilancio del comparto turistico, in un momento in cui i numeri raccontano una vera e propria crescita del settore. A certificare il cambiamento ci sono i dati ufficiali della Regione Campania, aggiornati al 31 marzo: le strutture ricettive attive sono oggi 165. Una cifra che, a prima vista, può non colpire, ma che assume tutt’altro significato se confrontata con il recente passato. Solo tre mesi prima, al 31 dicembre 2024, se ne contavano 128. A fine 2023 erano appena 87. In poco più di un anno, il numero delle attività ricettive è quasi raddoppiato. Un’espansione che segna un cambio di paradigma per la città. Il segmento che guida questa crescita è quello delle locazioni brevi, balzate da 41 a 68 in appena un trimestre. Si tratta soprattutto di appartamenti messi a reddito da piccoli proprietari, investitori locali e cittadini che stanno intercettando la domanda crescente di soggiorni brevi. Il fenomeno è alimentato dal flusso costante di turisti diretti verso le mete storiche e naturalistiche della regione: Napoli, la Penisola Sorrentina, Pompei. Località che, grazie alla posizione geografica di Torre Annunziata e alla rete di collegamenti ferroviari rapidi ed economici, risultano facilmente raggiungibili. La tendenza positiva interessa anche le altre categorie dell’ospitalità, seppure in misura più contenuta. Le case vacanza sono salite da 57 a 63, mentre bed and breakfast e affittacamere hanno registrato un incremento di due unità ciascuno. Una crescita organica che conferma il fermento in atto, ma anche la necessità di regolare e sostenere il settore, evitando fenomeni di improvvisazione o concorrenza sleale. Alla base di questa impennata turistica per Torre Annunziata, al momento, più che una dinamica di sviluppo interno è la sua collocazione strategica: un punto equidistante tra Napoli e Sorrento, con Pompei a pochi chilometri di distanza. Una condizione ideale per chi desidera esplorare il territorio campano senza dover affrontare i costi maggiori delle destinazioni più rinomate. In questo contesto, la città si presenta come una scelta vantaggiosa per chi cerca un alloggio economico, ma al contempo ben collegato e prossimo alle attrazioni principali. L’introduzione della tassa di soggiorno si inserisce quindi in un quadro di opportunità: oltre a rappresentare una fonte di entrate per il Comune, essa può diventare un volano per ulteriori investimenti nel turismo. Le risorse raccolte, infatti, potranno essere destinate a interventi mirati per migliorare i servizi, valorizzare il patrimonio culturale, promuovere l’immagine della città e potenziare l’accoglienza. Un circolo virtuoso, in cui la crescita del settore alimenterà le casse pubbliche, e queste ultime restituiranno in qualità e infrastrutture al comparto. Torre Annunziata, forte della crescita continua, sembra dunque intenzionata a giocare la sua partita nel turismo campano. E la tassa di soggiorno, più che un balzello, appare come un passo strategico verso una gestione più matura e sostenibile del proprio potenziale attrattivo.