Le prime giornate tiepide di aprile portano con sé quell’atmosfera sospesa di attesa e speranza tipica delle località di mare. A Marina di Cassano, il piccolo borgo marinaro incastonato tra le fa...
Le prime giornate tiepide di aprile portano con sé quell’atmosfera sospesa di attesa e speranza tipica delle località di mare. A Marina di Cassano, il piccolo borgo marinaro incastonato tra le falesie di Sant’Agnello, le barche da pesca ondeggiano lente nel porto e i primi bagnanti hanno già cominciato ad affacciarsi sulle passerelle in legno dei lidi. Ma quest’anno, il battesimo della stagione arriva con un segnale d’allerta: il primo divieto di balneazione della penisola sorrentina. È scattato ufficialmente il 12 aprile con l’ordinanza firmata dal sindaco Antonino Coppola, a seguito delle analisi effettuate dall’Arpac che hanno rilevato, nel punto di campionamento di Marina di Cassano, concentrazioni di escherichia coli oltre i limiti consentiti. Si tratta di un divieto temporaneo, frutto di un sistema di monitoraggio ormai rodato, che entra in funzione al primo segnale di criticità per tutelare la salute pubblica e garantire la qualità ambientale della costa. La notizia riporta inevitabilmente alla memoria quanto accaduto lo scorso anno: una primavera e un’estate “agitate” da un susseguirsi di divieti che interessarono a più riprese, e per brevi periodi, i tratti di costa della penisola, da Vico Equense a Massa Lubrense. Nonostante qualche contrattempo temporaneo, la stagione 2024 si concluse con un risultato importante: la balneabilità totale delle acque lungo l’intero tratto costiero. Un traguardo che oggi, a diversi mesi di distanza, assume il valore di punto di riferimento. La penisola sa di poter ripartire da lì. Il divieto di Marina di Cassano si presenta dunque come un intoppo momentaneo in un percorso che ha già dimostrato di saper produrre risultati. Le condizioni che determinano questi superamenti possono essere molteplici: piogge intense, scarichi occasionali, problemi localizzati e transitori. Nel frattempo, il Comune ha già disposto il divieto e ha avviato tutte le comunicazioni previste dalla normativa, dal Ministero della Salute all’Arpac, passando per gli enti locali e le forze dell’ordine. La macchina organizzativa è in moto, e il tratto di costa è sotto osservazione in attesa dei prossimi campionamenti. Ma mentre l’attenzione resta alta, il clima generale è quello di una fiducia operosa. L’esperienza del 2024 ha lasciato in eredità consapevolezza e determinazione. Gli investimenti sulla depurazione, la collaborazione tra enti, la sensibilizzazione dei cittadini: tutti fattori che stanno contribuendo a una gestione sempre più attenta del territorio costiero. La penisola sorrentina si prepara così a una nuova estate, con il mare ancora una volta al centro della scena. Non solo risorsa naturale e attrattiva turistica, ma simbolo di un’identità che affonda le sue radici nella cultura mediterranea. Il tutto mentre l’estate si avvicina e, con essa, l’alta stagione turistica che porta con sé flussi importanti soprattutto in penisola sorrentina.