Nei mesi in cui l’emergenza bradisismo dell’area dei Campi Flegrei riapre la discussione sulla gestione dell’eventuale esodo nelle zone rosse, dalla Regione Campania arriva il via libera ai patti d’intesa per l’accoglienza dei residenti nelle zone a rischio che erano stati siglati già negli anni scorsi. Saranno rinnovati i protocolli d’intesa tra la Regione Campania, i Comuni nelle zone rosse dei Campi Flegrei e del Vesuvio e le Regioni e Province autonome per i gemellaggi legati al rischio vulcanico che risultano scaduti per decorrenza del termine di 5 anni. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale della Campania e pubblicata sul Bollettino ufficiale regionale. Si tratta dei protocolli che disciplinano i gemellaggi tra i comuni e i quartieri della città di Napoli e alcune regioni italiane, nelle quali la popolazione delle zone rosse del Vesuvio e dei Campi Flegrei sarà trasferita in caso di allontanamento cautelativo degli abitanti prima di un’eruzione.
Il gemellaggio con le altre regioni – Per quanto riguarda i Campi Flegrei, i protocolli da rinnovare sono quelli dei seguenti gemellaggi: Basilicata e Calabria con il quartiere Bagnoli di Napoli; Lazio con il quartiere Fuorigrotta di Napoli; Liguria con il comune di Marano; Lombardia-Pozzuoli; Marche ed Umbria-Bacoli; Sicilia con i quartieri Chiaia, Montecalvario e San Ferdinando di Napoli; Toscana-Quarto; Veneto con quartiere Arenella. Questi i gemellaggi da rinnovare per la zona rossa del Vesuvio: Abruzzo-Terzigno; Basilicata-Boscotrecase; Calabria-Boscoreale; Emilia Romagna-Ercolano; Lazio-Ottaviano; Liguria-Cercola; Lombardia-Somma Vesuviana e Torre del Greco; Marche-Poggiomarino; Piemonte-Portici; Umbria-San Gennaro Vesuviano; Veneto-San Giuseppe Vesuviano e Sant’Anastasia.
La nuova discussione – Tuttavia, restando in tema di accoglienza delle popolazioni a rischio, si è fatto largo un altro piano per i residenti delle cosiddette zone rosse. Un piano che prevederebbe lo spostamento delle comunità all’interno della stessa Campania e non in altre località d’Italia come già previsto dal piano nazionale recentemente rinnovato dalla Regione. Si basa sul presupposto della sicurezza nelle aree interne il protocollo che ha visto protagonisti già diversi Comuni della Campania negli ultimi mesi. A lanciarlo negli anni è stata l’associazione no profit Fondazione Convivenza Vesuvio. Recentemente l’elenco si è «allargato». Dopo i comuni vesuviani di Ercolano, Cercola, Terzigno, Ottaviano, è stato firmato un nuovo protocollo d’intesa tra il Comune di Boscoreale e la Fondazione Convivenza Vesuvio, per garantire che, in caso di emergenza vulcanica, gli abitanti dei 25 comuni della zona rossa del Vesuvio e non solo possano ricevere accoglienza, anziché al Nord, nelle aree interne della Regione Campania o in zone limitrofe. Un accordo formale che evita il trasferimento dei cittadini in regioni lontane del Nord Italia, come invece prevede il piano di Protezione Civile Nazionale.