“In questo Paese purtroppo si è dimenticato da troppo tempo che la casa è un diritto, non è semplicemente la possibilità di avere un tetto sopra la testa. È un diritto essenziale per avere la propria vita con benessere per i propri figli e le relazioni. E in questo Paese però c’è un’emergenza abitativa enorme con 650.000 famiglie in tutta Italia che sono in graduatoria per l’alloggio popolare ma che non possono averlo”. Così Marco Furfaro, responsabile del contrasto alle diseguaglianze e per il welfare della segreteria nazionale del Pd, ha spiegato a Napoli il progetto nazionale del partito che punta a una svolta nelle decisioni e nei fondi per le case popolari. “Di fronte al fatto che ci sono almeno 100.000 alloggi pubblici sfitti – ha detto – non c’è nessuna politica abitativa in Italia, anzi il governo Meloni ha completamente definanziato il fondo affitti, il fondo contro la morosità incolpevole; invece questo Paese ha bisogno nuovamente di un piano di edilizia residenziale pubblica, recuperando il patrimonio esistente, ripristinando il fondo per gli affitti. Perché tutto questo non è un costo, è un investimento sul Paese, non possiamo permetterci che ci siano decine di migliaia di persone che finiscono ad essere senza dimora, perché non riescono più a pagare l’affitto, perché i costi sono troppo alti”. Per quanto riguarda Napoli, che vive anni difficili visto il boom dei bed and breakfast e l’innalzamento dei prezzi di affitto, Furfaro sottolinea che “è insopportabile il gioco che fa il Governo nazionale che scarica sui Comuni e sugli enti locali competenze nazionali quando mancano invece leggi ad hoc, il tema sugli alloggi brevi non è regolamentato e c’è spazio per le speculazioni. Ci abbiamo provato a cambiare le cose in Regione Toscana ma il Governo lo ha immediatamente impugnato. Il tema è che servono soldi, risorse e un investimento sul welfare. Questo governo sta facendo il contrario, sta impoverendo il Paese e ha deciso di togliere, come avete visto, da elementi simbolici e materiali importanti come l’abolizione del reddito cittadinanza, quindi non solo il fondo affitti, come il taglio di 400 milioni di euro alle persone con disabilità. Si stanno colpendo le persone più fragili che chiaramente poi vanno a protestare ai propri enti locali” ha concluso Furfaro. “Con la Regione Campania siamo intervenuti in maniera molto significativa sul tema della casa sociale, prima di tutto nel riscrivere le regole di questo settore, dell’edilizia residenziale pubblica che purtroppo è stata trascurata in passato, se non abbandonata”. Lo ha detto Bruno Discepolo, assessore della Regione Campania sul governo del territorio e l’urbanistica, al termine dela riunione avuta oggi al Pd di Napoli sul tema “Diritto all’abitare”. Discepolo sottolinea che il tema “è nell’agenda politica rispetto alla importanza di questo tema, anche spesso da parte delle amministrazioni e in questi anni la scrittura di regole ha significato il ripristino della legalità in un settore che davvero in certi momenti di legalità ne aveva molto poca. Ci sono ora nuove regole per la l’accesso all’abitazione con una graduatoria regionale informatizzata e una nuova riscrittura anche delle regole dal punto di vista del superamento della morosità. I nuovi canoni erano fermi dal 1997 e sono stati aggiornati, questo significherà ora poter disporre anche di risorse per gestire la manutenzione che non viene fatta di questi alloggi, sapendo che abbiamo fatto un lavoro forte per cautelare le fasce più deboli. Al 20% dei cittadini verranno ridotti i canoni mentre saliranno quelli delle fasce che possono consentire di avere un equilibrio finanziario nella gestione di questo patrimonio”. Discepolo conferma che sul tema c’è un dialogo vero tra il governo regionale di De Luca e la segreteria nazionale del Pd: “Non credo – spiega – che ci sia mai stato un problema su questo tema” le parole dell’urbanista assessore regionale.
CRONACA
16 aprile 2025
Emergenza casa, il Pd contro Meloni: «Tolti i soldi al fondo affitti»