Pagani. Torna la banda delle scuole e colpisce l’istituto Criscuolo di via Mangiaverri portando via computer e materiale informatico per circa 20mila euro. Indagano i carabinieri della locale tenenza con il supporto dei militari del reparto territoriale di Nocera Inferiore tutti agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese.
Spariti la laboratorio informatico 19 dispositivi multimediali tra monitor e computer. Secondo una prima ricostruzione, gli intrusi si sarebbero introdotti nell’edificio forzando il cancello posteriore, lato palestra. Dopo aver avuto accesso al cortile, avrebbero poi scassinato gli ingressi principali dell’istituto, arrivando fino al laboratorio. Qui, in pochi minuti, avrebbero smontato e caricato i dispositivi su un veicolo, facendo perdere rapidamente le proprie tracce. Non solo danno economico, tuttavia, perché i dispositivi trafugati erano infatti destinati a diverse attività scolastiche, tra cui le prove Invalsi, previste proprio per la giornata di ieri.
L’impossibilità di svolgere i test ha comportato ieri l’annullamento della sessione, con conseguenti ritardi nella programmazione scolastica e nella valutazione standardizzata degli studenti. La dirigente scolastica della “Criscuolo”, Paola Sabatino, ha sporto formale denuncia. Anche il Comune di Pagani ha deciso di offrire supporto concreto alle indagini, mettendo a disposizione degli inquirenti le riprese delle videocamere pubbliche installate su via Ferrante, arteria adiacente all’edificio scolastico. L’obiettivo degli investigatori è di incrociare i dati visivi e individuare eventuali transiti sospetti nelle ore del furto.
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle scuole dell’Agro, in particolare in quelle periferiche o meno presidiate durante le ore notturne e nei fine settimana. Mentre le forze dell’ordine proseguono le indagini, si rinnova l’urgenza di un sistema di sicurezza più efficiente, capace di proteggere luoghi che custodiscono il sapere e il diritto allo studio. Nel frattempo, la scuola dovrà fare i conti con la realtà: ricominciare, nonostante tutto, con meno strumenti e più incertezze.
Una sfida che non dovrebbe far parte del percorso formativo degli studenti, ma che si impone con tutta la sua durezza. Già lo scorso luglio, la stessa scuola era stata oggetto di una razzia analoga, in cui erano stati trafugati ben 60 dispositivi appena consegnati. Anche in quell’occasione i ladri avevano agito in modo simile: forzature agli accessi, incursione mirata, e una fuga veloce con un bottino tecnologico destinato alle attività didattiche degli alunni.
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