Colpo di scena nell’inchiesta sul presunto giro di tangenti che sarebbero state versate ad alcuni politici affinché si spendessero in sede Ue, attraverso una missiva, per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G: il giudice istruttore belga si è detto disponibile a revocare il mandato di arresto europeo e l’iscrizione al sistema Schengen (SIS) – previa autorizzazione della Corte di Appello di Napoli – purché la collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello Luciana Simeone si renda disponibile a rimanere in Belgio e a collaborare con gli inquirenti per almeno per due settimane, da persona libera. La disponibilità delle autorità belghe – che hanno in sostanza accolto la prima richiesta di Lucia Simeone, che si è sempre detta disponibile a sottoporsi al processo ma senza la detenzione in carcere – deve ora essere sottoposta al vaglio della Corte di Appello di Napoli: con il via libera Simeone andrebbe in Belgio da persona libera. La comunicazione è stata fatta pervenire dagli avvocati Claudio Pollio e Antimo Giaccio attraverso il loro corrispondente in Belgio, l’avvocato Antony Rizzo: alla Simeone lo scorso 13 marzo è stato notificato un mandato di arresto europeo nell’abito di questa inchiesta delle autorità inquirenti belghe. Il giudice istruttore chiede, infine, che venga indicato un indirizzo in Belgio dove rintracciare Simeone in qualsiasi momento e di non avere alcun contatto diretto o indiretto con gli altri indagati e persone coinvolte nell’indagine, in particolare con Fulvio Martusciello e con l’ex collaboratore del Parlamento Europeo Nuno Miguel Benoliel De Carvalho e attuale dipendente di Huawei Per gli inquirenti belgi, Lucia Simeone, collaboratrice dell’europarlamentare Fulvio Martusciello – che non è indagato – avrebbe avuto un ruolo nella ridistribuzione dei fondi del presunto patto corruttivo ipotizzato, incentrato su una lettera da inviare a tre commissari europei nella quale venivano evidenziati impedimenti in ordine alla libera concorrenza nell’implementazione del 5G nell’Ue. Secondo questo presunto patto, all’autore della lettera (scritta sulla falsariga di quella fatta per Nokia da Benoliel de Carvalho Wahnon Martins Nuno Miguel, l’ex consigliere dell’europarlamentare Fulvio Martusciello, anche lui coinvolto nell’indagine, e dal belga Valerio Ottati) sarebbero stati offerti 15mila euro e 1.500 euro ai cofirmatari, con il benestare dei dirigenti del colosso cinese, in particolare del direttore della filiale di Bruxelles. L’ottava sezione della Corte di Appello di Napoli ha rinviato al prossimo 22 aprile la decisione sulla proposta avanzata dal giudice istruttore belga che si è detto disponibile a revocare il mandato di arresto europeo e l’iscrizione al sistema Schengen (SIS) per la collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello Lucia Simeone. La Corte di Appello ha anche disposto la traduzione degli atti.
CRONACA
15 aprile 2025
La procura revoca gli arresti alla collaboratrice di Martusciello: “Si faccia ascoltare in Belgio”