L’obiettivo della permanenza in categoria era prioritario, ma sempre nel rispetto di quella che è la mission del Sorrento: un calcio sostenibile, per i giovani e con i giovani. I rossoneri conquist...
L’obiettivo della permanenza in categoria era prioritario, ma sempre nel rispetto di quella che è la mission del Sorrento: un calcio sostenibile, per i giovani e con i giovani. I rossoneri conquistano la salvezza in anticipo e lo fanno per il secondo anno di fila. In un calcio spesso dominato da investimenti fuori scala e fughe in avanti senza visione, la realtà costiera fa della sostenibilità, dei giovani e della programmazione le proprie bandiere. La salvezza nel girone C di Serie C conferma la bontà della mission del Sorrento con la particolarità di non aver giocato nel proprio stadio di casa: un dettaglio che rende il tutto ancora più straordinario. Nonostante i centinaia di chilometri percorsi per poter giocare le sfide in casa, in un altro stadio, il gruppo ha saputo darsi forza. Ma il raggiungimento dell’obiettivo, oltre ai meriti dei giocatori e dello staff, è merito anche della società guidata dal presidente Giuseppe Cappiello, capace di creare un contesto serio e motivante scegliendo sempre più giovani. Dati alla mano, infatti, il Sorrento è una delle squadre più giovani di tutto il girone C di Serie C, con un’età media che ruota attorno ai 24 anni. Una grande soddisfazione per il club rossonero in ciascuna delle sue componenti. La società ha sempre creduto in un calcio sostenibile, affiancata dalla direzione sportiva e dall’area tecnica che hanno allestito un gruppo competitivo che è un mix di calciatori esperti e di prospettiva, senza trascurare il coraggio di mister Ferraro che non ha esitato a mandare in campo alcuni giovanissimi, all’esordio in C, nonostante le difficoltà. Scelte che hanno generato frutti concreti. Il Sorrento ha saputo coniugare pragmatismo e visione, gestendo il bilancio con attenzione e costruendo una rosa competitiva ma sostenibile. L’approccio è chiaro: crescere passo dopo passo, consolidare la categoria, valorizzare i giovani e creare una base solida per il futuro. Senza bruciare tappe, ma senza mai abbassare l’ambizione. Il nuovo Stadio Italia, i cui lavori sono ormai avviati, sarà il tassello finale di un puzzle pensato con lungimiranza. Quando la squadra tornerà finalmente a giocare in casa, lo farà in un impianto all’altezza del professionismo, nel cuore della città, davanti al suo pubblico. Sarà il ritorno a una normalità tanto attesa, ma che nel frattempo non ha impedito al Sorrento di continuare a crescere, a resistere, a sorprendere. Alfredo Izzo