Maggioranza sempre più spaccata a Torre Annunziata: il Partito Democratico cerca alleati e la coalizione traballa. Da settimane, i democrat, guidati dal segretario Ciro Passeggia, sono impegnati in u...
Maggioranza sempre più spaccata a Torre Annunziata: il Partito Democratico cerca alleati e la coalizione traballa. Da settimane, i democrat, guidati dal segretario Ciro Passeggia, sono impegnati in una serie di incontri con gli altri partiti della coalizione che lo scorso anno ha sostenuto la candidatura di Corrado Cuccurullo a sindaco. L’obiettivo, almeno ufficialmente, è chiaro: rafforzare il dialogo, trovare una sintesi sui temi programmatici e riaccendere il confronto tra le diverse anime dell’alleanza. Ma dietro ai tavoli e ai comunicati stampa emerge un quadro ben più frastagliato, quello di una frattura profonda che rischia di compromettere la tenuta della maggioranza. Così, il clima politico a Torre Annunziata si fa sempre più teso. Fino ad oggi, i dem hanno incontrato i rappresentanti di Per, Partito Socialista, Progressisti e Democratici, +Europa e Popolari per la Pace. Si tratta di sigle con o senza rappresentanza in consiglio comunale, ma comunque parte dell’ampio schieramento di centrosinistra che ha portato Cuccurullo alla vittoria. Secondo Passeggia, questi incontri nascono dalla volontà di colmare un vuoto: «È nata dall’esigenza di confrontarci, per rafforzare il dialogo sui temi importanti, a seguito di una richiesta di un interpartitico prima dell’approvazione del bilancio non accolta da tutti. Un incontro che non c’è stato perché alcuni partiti erano in fase di riorganizzazione, mentre altri non hanno ritenuto necessario il confronto». Un messaggio, quello del segretario dem, che suona come un invito ma anche come un’accusa. Perché all’appello degli incontri mancano ancora alcune forze importanti della coalizione e molto vicine al sindaco, tra cui Area Socialista, Torre Annunziata Libera ed Azione,. I tre partiti hanno infatti declinato l’invito, «non ritenendolo funzionale e ritenendo che il confronto dovrebbe avvenire solo in sede di un incontro ufficiale tra tutti i partiti della coalizione». La risposta di Passeggia è tagliente: «Forse è per pigrizia». La questione, però, va ben oltre la semplice organizzazione degli incontri. Ciò che sta emergendo con chiarezza è una spaccatura ormai evidente all’interno della maggioranza. Da un lato, un Partito Democratico sempre più critico nei confronti dell’amministrazione Cuccurullo, dall’altro i fedelissimi del sindaco, determinati a difendere l’attuale linea politica. Una faglia che attraversa anche il consiglio comunale, dove diversi consiglieri esprimono il loro malcontento sia nelle chat interne sia pubblicamente, attraverso i social. Le accuse si concentrano in particolare sul metodo di governo: scarsa condivisione delle scelte, poco coinvolgimento dei consiglieri e una tendenza a privilegiare una cerchia ristretta di fedelissimi. In molti si sentono esclusi dal processo decisionale e parlano di “emarginazione” politica. Un sentimento che alimenta la tensione interna e che rischia di sfociare in una crisi più ampia se non verrà gestito con intelligenza e lungimiranza. Nel frattempo, il Partito Democratico sembra voler riaffermare il proprio ruolo guida all’interno della coalizione in vista di un possibile rimpasto di giunta. Non solo come partito numericamente più forte, al pari di Torre Libera, ma anche come voce critica capace di porsi in dialogo con gli alleati e, all’occorrenza, di esercitare una funzione di controllo sull’operato del sindaco. Un equilibrio delicato, che richiederà nei prossimi mesi scelte politiche chiare e, soprattutto, la volontà di tutti di mettere da parte personalismi e rivalità. Perché se è vero che il confronto è il sale della democrazia, è altrettanto vero che una maggioranza divisa è il primo passo verso l’immobilismo amministrativo. E Torre Annunziata, oggi più che mai, ha bisogno di un governo coeso e capace di rispondere ai bisogni concreti della città.