Un marchio per proteggere l’identità, un percorso tra le botteghe per riscoprire la tradizione, un museo per raccontare la memoria operosa di una città che ha fatto della bellezza e del saper fare...
Un marchio per proteggere l’identità, un percorso tra le botteghe per riscoprire la tradizione, un museo per raccontare la memoria operosa di una città che ha fatto della bellezza e del saper fare il proprio biglietto da visita nel mondo. Nel Documento unico di programmazione del Comune di Sorrento si delinea con chiarezza una visione che guarda al futuro partendo dalle radici più autentiche del territorio: artigianato, manifattura, agricoltura e cultura locale sono al centro di un articolato piano di valorizzazione e sostegno, pensato per difendere il “Made in Sorrento” dall’omologazione e dallo snaturamento. «L’autenticità di Sorrento e dei suoi prodotti conosciuti in tutto il mondo – si legge nel Dup – rende necessaria l’istituzione di un marchio riconosciuto e riconoscibile sotto il quale raccogliere tutti i prodotti tipici di Sorrento, sia agricoli che artigianali». L’obiettivo è duplice: tutelare le produzioni tradizionali e favorirne la tracciabilità, anche attraverso canali moderni come l’e-commerce, affinché ogni oggetto o alimento venduto con il nome della città abbia una provenienza certificata e una storia da raccontare. Una delle azioni più significative previste riguarda la creazione di un percorso urbano nel centro storico: “La via delle botteghe e delle tradizioni”, uno spazio interamente dedicato alla promozione dell’artigianato locale e dei prodotti d’eccellenza. Un ritorno alle origini che si accompagna anche a misure concrete per favorire il ricambio generazionale e la permanenza delle attività storiche: «Prevediamo una detrazione sull’Imu a favore dei proprietari di immobili a destinazione commerciale che concedono locali in locazione agli artigiani o agli imprenditori che vendono prodotti locali con marchi di qualità certificata». Ma non c’è solo intarsio. Sorrento vuole rilanciare tutti i settori che hanno fatto la sua storia produttiva: dal ricamo alla ceramica, dall’arte presepiale alla cantieristica del celebre “gozzo sorrentino”. «Sorrento è famosa in tutto il mondo non solo per l’intarsio, ma anche per le tante eccellenze manifatturiere che purtroppo si trovano ad affrontare difficoltà sempre crescenti», si legge ancora nel documento. Il Dup prevede un piano di incentivi, anche tramite bandi dedicati, per sostenere giovani residenti che decidono di investire nei settori della manifattura tradizionale, con un’attenzione particolare alla nascita di nuove attività all’interno del centro storico. Tra le idee in campo anche quella di istituire un Museo Civico del Territorio e delle Tradizioni, da collocare nell’area sottostante le Antiche Mura: «Un sito museale in grado di incarnare un polo di conoscenza, produzione e vendita dei nostri prodotti». Un progetto che punta a essere al tempo stesso vetrina, archivio e laboratorio, per valorizzare ciò che oggi rischia di essere disperso o dimenticato, ma che rappresenta ancora un tratto distintivo dell’identità sorrentino-peninsulare. Infine, attenzione concreta agli artigiani attivi: il Comune intende sostenere economicamente le botteghe storiche e mettere a disposizione spazi espositivi per promuovere le loro lavorazioni, creando occasioni di contatto diretto con il pubblico.