Pagani. A pochi giorni dai funerali del giovane studente del liceo Mangino morto in gita a Malaga, la Procura di Nocera Inferiore apre un fascicolo d’inchiesta dopo la denuncia dei genitori dello sf...
Pagani. A pochi giorni dai funerali del giovane studente del liceo Mangino morto in gita a Malaga, la Procura di Nocera Inferiore apre un fascicolo d’inchiesta dopo la denuncia dei genitori dello sfortunato 18enne Davide Calabrese deceduto circa 10 giorni fa in Spagna. La richiesta dei genitori è di fare luce sulla morte del figlio ufficialmente deceduto in un ospedale della città dell’Andalusia per miocardite in seguito a un virus febbrile. Sotto osservazione non solo la cartella clinica del nosocomio spagnolo ma anche il certificato di idoneità sportiva rilasciato settimane prima della partenza al giovane che si sottoponeva periodicamente a visite di controllo: un documento che avrebbe comprovato l’ottimo stato di salute del liceale. Restano diversi i nodi da sciogliere anche perchè per quanto forte potesse essere l’infezione, la miocardite solitamente viene affrontata in ambiente ospedaliero con un’altissima possibilità di guarigione. Una guarigione ancora più prevedibile in un paziente di 18 anni, in ottime condizioni di salute, soprattutto per quanto riguarda l’apparato cardiocircolatorio come sarebbe emerso dal certificato di idoneità rilasciato dai medici dell’Agro nocerino. Un virus, per quanto potente, aveva portato Davide il 27 marzo scorso a un innalzamento della temperatura corporea e quindi al ricovero in ospedale dove poi è deceduto 48 ore più tardi. L’indagine dovrebbe appurare se il virus fosse stato di natura repentina o già era in corso (l’infezione potrebbe essere stata contratta in Italia e poi divenuta malattia poche ore dopo), quando la 5 B e altre due classi del Liceo Mangino erano partite alla volta dell’Andalusia. Bisogna poi comprendere a quali cure è stato sottoposto il 18enne studente al momento del primo ricovero avvenuto con un’ambulanza chiamata da professori accompagnatori per portarlo in ospedale giovedì sera 27 marzo e poi al suo trasferimento in una struttura sanitaria di maggiore importanza sempre nella città andalusa, dove poi è deceduto. Su questo c’è anche un’inchiesta delle autorità nella città andalusiana. E infine occorre chiarire la presunta macchia di sangue vicino al cuore, la sua natura e se è stata notata dei medici spagnoli, quale esito della miocardite di origine virale. I familiari hanno ritirato la cartella clinica dell’ospedale iberico che ha tenuto in cura lo studente. Ma la cartella clinica potrebbe non essere sufficiente a ricostruire la vicenda sanitaria che ha portato al suo decesso e quindi non si esclude che possa essere disposta l’autopsia con la riesumazione della salma.
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