“L’88% dei progetti sono stati avviati e, in alcuni casi, anche conclusi. Quindi questo significa che la gran parte degli investimenti sono in corso e ovviamente ci auguriamo poi che si riescano a concludere considerando i tempi del Pnrr. Insieme al ministro abbiamo concordato di avviare una task force mista tra Anci e ministero per andare a lavorare sul restante 12% di questi progetti che non sono partiti, quali sono gli ostacoli, se sono ancora utilizzabili queste risorse per il completamento del Pnrr o è necessaria una eventuale riprogrammazione, un passaggio sui fondi di coesione”. Sono le parole del sindaco di Napoli e presidente dell’Anci Gaetano Manfredi all’evento ‘Pnrr e investimenti pubblici: l’esperienza di Anci e Invitalia’ a Roma, con la partecipazione del ministro per gli Affari europei, il Pnrr e la coesione Tommaso Foti e l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella. Nel suo intervento, Manfredi ha spiegato che “nel 2021 è partita una collaborazione strutturata tra Anci e Invitalia per fare in modo che Invitalia agisse da centrale di committenza per i Comuni, dando tutto il supporto tecnico per l’applicazione, per l’affidamento dei lavori, ma anche per la gestione, la progettazione esecutiva e il collaudo. L’obiettivo di questo lavoro era cercare di supportare i Comuni che dovevano realizzare uno sforzo unico, visto che per realizzare gli interventi in ambito Pnrr hanno dovuto sviluppare una capacità di investimenti tripla rispetto all’ordinario”. Un vantaggio che, spiega successivamente a margine, “è stato molto importante: ha centralizzato la committenza, abbiamo avuto una unica centrale di committenza. Questo ha fortemente ridotto il contenzioso, migliorando la qualità degli operatori economici che sono intervenuti. Anche perché, utilizzando anche lo strumento degli accordi quadro, la taglia di questi operatori è medio-alta, più qualificata. E ha dato il vantaggio di ridurre di molto i tempi: l’accesso al sistema degli accordi quadro ha consentito di fare gli ordini di attivazione in tempi estremamente ridotti, quindi riducendo i tempi della burocrazia”. Il tema del Pnrr si affianca anche alla questione relativa ai dazi imposti dagli Usa. “Chiediamo 10 miliardi di euro del Pnrr per aiutare concretamente le nostre aziende anche ad aprire nuovi mercati che possano sostituire le perdite con la Russia e oggi con i dazi dagli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente di Conflavoro Roberto Capobianco entrando a Palazzo Chigi per l’incontro con il governo su possibili aiuti alle imprese alla luce dei nuovi dazi introdotti dagli Stati Uniti. “I dazi possono danneggiare anche le imprese che non hanno rapporti con gli Usa”, prosegue Capobianco. “Le crisi aziendali che dovessero presentarsi dovranno essere gestite dal Mimit ma anche dal Ministero del lavoro per proteggere da eventuali perdite ed esuberi”.
CRONACA
8 aprile 2025
Pnrr, nasce una task force per i progetti non ancora partiti