Promuovere la socialità, migliorare la comunicazione interpersonale, stimolare il benessere psicofisico ed emotivo attraverso la musica: sono questi gli obiettivi cardine di “Ci stiamo lavorando. A...
Promuovere la socialità, migliorare la comunicazione interpersonale, stimolare il benessere psicofisico ed emotivo attraverso la musica: sono questi gli obiettivi cardine di “Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie!”. Parliamo di un laboratorio musicale innovativo, rivolto a giovani con disturbo dello spettro autistico. Il progetto prenderà ufficialmente il via lunedì 7 aprile alle ore 15.30, nella suggestiva cornice della sala teatrale della parrocchia di Santa Maria della Libera, nel quartiere Vomero di Napoli. Il progetto è nato dalla sinergia tra l’Istituto di Psicologia e Ricerche Socio-Sanitarie IPERS, che ne cura ideazione e direzione scientifica, e le associazioni Inclusione Sociale e La città adattabile e Napoli per l’autismo, impegnate da anni nella costruzione di percorsi inclusivi su scala territoriale. È un’iniziativa dal forte impatto sociale, che si snoderà lungo un percorso di diciotto mesi e che si inserisce nel piano di interventi territoriali promosso e finanziato dalla Regione Campania, con l’intento di offrire nuovi strumenti e spazi di inclusione alle persone con autismo e alle loro famiglie. Il laboratorio è rivolto prioritariamente ai giovani appartenenti al distretto sanitario dell’ASL Napoli 1 Centro, ma ambisce ad abbracciare una platea più ampia, estendendo le attività anche ad altre zone della città e della provincia. L’obiettivo principale è quello di creare un modello replicabile, capace di generare benessere, crescita personale e relazioni autentiche. «Le problematiche che possono essere trattate dalla musica sono molteplici. Si va dal potenziamento del linguaggio e della capacità di espressione, alla promozione di legami sociali più solidi. La musica stimola la comunicazione empatica e la relazione con l’altro, elementi che spesso risultano ostici per chi convive da sempre con l’autismo. Inoltre, favorisce il rilascio di dopamina, neurotrasmettitore legato al piacere e alla motivazione, diventando così uno strumento efficace per sostenere comportamenti positivi e rafforzare l’autostima», ha spiegato Giuseppe Errico, psicologo e direttore scientifico del progetto. A condurre il laboratorio sarà Leonardo De Lorenzo, batterista, compositore e docente presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, figura autorevole del panorama jazz italiano e internazionale. De Lorenzo, noto per la sua sensibilità artistica e pedagogica, ha una lunga carriera costellata di collaborazioni illustri con musicisti come Javier Girotto, Sarah Jane Morris, Sullivan Fortner, Ameen Saleem e Chuck Findley. Il suo ultimo album, on fiVe (2021), rappresenta un perfetto equilibrio tra jazz contemporaneo e contaminazioni progressive. «Il laboratorio pone l’accento sulla propriocezione, ovvero la consapevolezza del proprio corpo nello spazio. L’idea è quella di far comprendere ai ragazzi che il corpo stesso è uno strumento musicale: attraverso gesti, movimenti e percussioni corporee si può generare suono, ritmo, musica. È un primo passo per arrivare poi agli strumenti musicali veri e propri, alcuni dei quali saranno costruiti a mano dai partecipanti, rendendo il percorso ancora più coinvolgente e creativo. Si tratta di un’esperienza profonda, che arricchisce emotivamente tanto chi partecipa quanto chi accompagna, le relazioni che si creano sono intense, autentiche, spesso sorprendenti», racconta De Lorenzo. Il percorso laboratoriale prevede attività di gruppo, giochi ritmici, ascolti guidati, momenti di improvvisazione, ma anche spazi di espressione libera e creativa. Grande attenzione sarà riservata al coinvolgimento delle famiglie, invitate a partecipare attivamente ad alcune fasi del progetto e ad assistere agli eventi aperti, tra cui performance collettive e restituzioni pubbliche che permetteranno ai ragazzi di mostrare i progressi compiuti. Il laboratorio dunque, non è soltanto uno spazio educativo e terapeutico, ma è un ambiente accogliente dove ciascun partecipante può sentirsi valorizzato, sostenuto e parte di una comunità. «Crediamo fortemente nel potere trasformativo della musica perché è un linguaggio che va oltre le parole, che abbatte le barriere e apre strade nuove. Non cerchiamo di cambiare le persone, ma di aiutarle a scoprire e valorizzare ciò che sono, attraverso un percorso che è insieme artistico, educativo e umano», sottolineano gli organizzatori del progetto. Con “Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie!”, la musica si conferma ancora una volta uno strumento di cambiamento, inclusione e bellezza, capace di tessere legami profondi e far emergere potenzialità spesso invisibili. Un’opportunità preziosa per tanti giovani e le loro famiglie, in un territorio che si dimostra sensibile, concreto e in cammino verso una società più giusta, empatica e accogliente. Iniziative come questa rappresentano una vera e propria risorsa per le famiglie, che trovano supporto e occasioni di confronto.