Sulla Turris pesa un buco finanziario di circa 1,5 milioni di euro. Il bilancio del 30 giugno non è mai stato approvato. La cessione delle quote societarie dall’ex presidente Colantonio all’imprenditore Ettore Capriola è avvenuta senza un’analisi approfondita dei conti. La squadra continua ad allenarsi ma l’esclusione è ormai certificata. Il caos economico ha pesato sulle scadenze federali. L’esclusione dal campionato di Serie C significa, per la Turris ripartire dall’Eccellenza, con una nuova società. Secondo alcune indiscrezioni, il calcio a Torre del Greco sta già provando a rialzarsi. Una cordata di imprenditori formata da Umberto Raiano, Francesco Mango e Ciro Borrelli starebbe muovendo passi ufficiali per una ripartenza dai Dilettanti. Le strade sarebbero due: la prima riguarderebbe l’iscrizione in sovrannumero alla FIGC per ricominciare dall’Eccellenza, la seconda, invece, prevederebbe il trasloco di un titolo sportivo già esistente, da un città con sede legale nella medesima provincia. E si alimentano, dunque, le voci sul Pompei, attualmente in Serie D, di cui proprio Francesco Mango ne è il patron. È stato Ciro Borrelli, ex presidente dell’Ercolanese, a confermare l’interesse della cordata per il club corallino: “Abbiamo già fatto un passaggio preliminare in FIGC e interagiremo con le istituzioni locali. Stiamo seguendo l’iter per rilevare la società. Se dovessimo ripartire dall’Eccellenza, allestiremo certamente una squadra per vincere immediatamente il campionato”. Ma la cordata Raiano-Borrelli-Mango non è l’unica interessata alla rinascita del calcio torrese. Un altro nome in lizza è quello di Salvatore Di Costanzo, imprenditore edile e proprietario della Puteolana, squadra che milita in Serie D. Secondo alcune indiscrezioni, Di Costanzo starebbe meditando sul trasferimento del titolo sportivo della Puteolana a Torre del Greco, viste le difficoltà nel proseguire il progetto calcistico a Pozzuoli. Solo il tempo potrà chiarire le posizioni delle due cordate interessate alla rinascita della Turris. I tifosi corallini, provati ma mai domi, osservano e attendono. Hanno già dimostrato, con la loro presenza e la loro voce, che la passione per la Turris non è morta con l’esclusione dal campionato. Ora quella passione può diventare la benzina per ripartire, a patto che chi arriverà sappia rispettare la storia e l’identità di una squadra che per Torre del Greco non è solo sport, ma appartenenza. Alfredo Izzo
SPORT
7 aprile 2025
Turris, due cordate pronte a rilevare il titolo