Torre del Greco. Chiuse le indagini sull’aggressione shock al presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio: il responsabile del raid in strada – oggi sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata – rischia di finire a processo per minacce, lesioni, stalking e diffamazione a mezzo social. È la prima svolta delle indagini – coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Cilenti della procura di Torre Annunziata – finalizzate a fare piena luce sugli atti persecutori denunciati dal capo dell’assise di palazzo Baronale e costati al fedelissimo del sindaco Luigi Mennella una prognosi di 5 giorni per le lesioni all’orecchio sinistro provocate da un pugno sferrato da un suo vecchio «amico» d’infanzia.
Tutte le accuse
La vicenda si inquadra in un complesso scenario, solo in parte riconducibile al pregresso rapporto tra l’aggressore – un esperto informatico di 55 anni, in passato sottoposto a trattamenti sanitari – e il politico «abbonato» alla poltrona da presidente del consiglio comunale da 3.700 euro al mese. Come dimostrato durante la prima fase delle indagini dalla difesa del cinquantacinquenne – rappresentata dall’avvocato Ivan Marcello Severino – l’esperto informatico fino al 2020-2021 avrebbe osservato specifiche cure con psicofarmaci e, all’epoca di un periodo di lavoro al Nord Italia, sarebbe stato sottoposto a due trattamenti sanitari. Una volta sospeso il percorso terapeutico e rientrato a Torre del Greco, il cinquantacinquenne avrebbe sviluppato una sorta di «avversione» nei confronti delle istituzioni: politici, medici, forze dell’ordine e così via. Una forte «antipatia» mai sfociata in violenza, ma solo in evidente ostilità e rancore. In quest’ottica – come raccontato in sede di denuncia da Gaetano Frulio – sarebbe iniziato lo «stalking» nei confronti del vecchio amico d’infanzia, identificato (in quanto rappresentate della «classe politica» cittadina) come il responsabile dei mali di Torre del Greco. Non a caso – già a partire dal giugno del 2024 – in occasione di vari incontri in strada, il professionista del web avrebbe insultato il presidente del consiglio comunale con espressioni del tipo «sei un pezzo di m… come tutti i politici» e imputato al capo dell’assise «tutto questo sporco per terra e non ti metti vergogna». Un’escalation di offese sfociato in una violenta aggressione la sera del 17 dicembre del 2024, quando i due «amici» si incrociarono lungo via Martiri d’Africa sotto lo studio professionale del politico: in quell’occasione, il 55enne prima insultò Gaetano Frulio, poi lanciò una bottiglietta d’acqua contro il suo «obiettivo» e infine sferrò un pugno all’orecchio sinistro del capo dell’assise capace di mandare al tappeto la vittima. Il politico fu costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Maresca, da dove uscì con una prognosi di 5 giorni.
La libertà vigilata
A inizio marzo l’aggressore era stato raggiunto da un’ordinanza per il ricovero in Rems – una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza destinata ai soggetti fragili sotto il profilo psichico – ma la difesa del 55enne è riuscita a ottenere, in seguito all’avvio di un nuovo percorso terapeutico presso l’Asl Napoli 3 Sud, la revoca della misura. Oggi l’esperto informatico è sottoposto alla libertà vigilata, ma potrebbe chiedere di essere sottoposto a una perizia per dimostrare l’incapacità di intendere e di volere al momento dell’aggressione shock in strada.
@riproduzione riservata