Lettere. Omicidio di Domenico Giordano, inutilizzabili alcune intercettazioni chiave dell’inchiesta che vede come indagato Salvatore Todisco, accusato di essere il mandante del delitto dell’ex mil...
Lettere. Omicidio di Domenico Giordano, inutilizzabili alcune intercettazioni chiave dell’inchiesta che vede come indagato Salvatore Todisco, accusato di essere il mandante del delitto dell’ex militare della guardia di Finanza. Il processo che si sta tenendo di fronte alla Corte d’assise di Napoli è ormai entrato nel vivo. Ieri mattina la difesa di Todisco, rappresentata dal penalista stabiese Antonio de Martino, ha ottenuto la cancellazione dal processo delle intercettazioni telefoniche tra l’indagato e il suo legale civilista che stava seguendo la causa per il terreno conteso con il fratello della vittima che per la procura sarebbe alla base del movente- il terreno conteso- del delitto. I giudici hanno quindi accolto l’istanza della difesa ritenendo illegittime quelle intercettazioni acquisite in fase di indagine. Salvatore Todisco, 65 enne incensurato di Lettere, è accusato di essere il mandante dell’omicidio di Domenico Giordano, ex sotto ufficiale della Guardia di Finanza in congedo. L’arresto- l’uomo è ora ai domiciliari- del 65enne arrivò dopo una lunga una battaglia legale condotta dalla procura e durata molti mesi. Sì, perchè sulle tracce dell’indagato i giudici inquirenti e i militari dell’Arma si erano messi sin dalle primissime ore successive a quel fatto di sangue, efferato quanto «insolito». Giordano infatti conduceva una vita ritirata, dedita quasi esclusivamente alla cura dei terreni di famiglia: proprio su quest’ultimo aspetto, anche a seguito delle testimonianze dei suoi familiari, si concentrarono subito le indagini sul movente del delitto. Secondo quanto ricostruito, un fratello di Domenico Giordano aveva intentato una causa civile per ottenere il diritto di prelazione sull’acquisto di un fondo confinante con uno di sua proprietà. Il proprietario infatti lo aveva venduto all’affittuario, senza tenere conto di questo aspetto. Dopo un contenzioso durato molti anni, la causa era arrivata a sentenza, ed era stata favorevole ai Giordano. L’affittuario del fondo, dietro il pagamento delle migliorie apportate nel tempo, avrebbe dovuto cedere quella proprietà. L’intera vicenda era sempre stata seguita da Domenico Giordano, e il colono da sfrattare era proprio Todisco, noto artigiano della stessa zona di Depugliano. La procura aveva chiesto il suo arresto già a inizio 2024, tre anni dopo il delitto del luglio 2021. Secondo gli inquirenti, Todisco avrebbe chiesto a un’altra persona di avvisarlo quando avesse visto quella sera, era una domenica, Domenico Giordano uscire dalla chiesa di Sant’Anna. Pochi minuti dopo, era stato messo a segno l’agguato, a colpi di pistola. Secondo la procura il commando armato era composto da due persone a bordo di uno scooter, il cui passaggio per le strade di Lettere pure sarebbe stato registrato dalle telecamere. Basandosi su questi elementi, era stata richiesta la custodia cautelare in carcere nei confronti del 65enne ma il gip del tribunale di Torre Annunziata l’aveva respinta. Una decisione che la procura di Torre Annunziata aveva impugnato davanti al Tribunale del Riesame e lo scorso 27 maggio i giudici avevano ribaltato la decisione, dando il via libera all’arresto. Un verdetto confermato anche dalla Cassazione.