Torre del Greco. È il luogo iconico per eccellenza di Torre del Greco, la meta preferita da chi ama il mare e non solo: un posto in cui è possibile spaziare con un solo sguardo dal Vesuvio a Capri, passando per il golfo da Napoli a Sorrento. Uno spettacolo della natura – rigorosamente gratuito – senza eguali al mondo eppure fino a oggi «vietato» ai disabili. Perché nella città delle barriere architettoniche perfino la massicciata sul porto risulta off limits per chi è costretto a muoversi su una carrozzella oppure semplicemente si trova in difficoltà a «scalare» i gradini d’accesso dalle scale. E davanti all’unico imprenditore pronto a mettere mano al portafogli per realizzare a proprie spese una rampa per disabili il Comune ha alzato un inspiegabile muro.
La festa dell’esclusione
Lo storico problema della massicciata è riemerso in tutta la sua drammaticità in occasione dell’edizione 2024 della festa dei Quattro Altari, la rassegna recuperata dal sindaco Luigi Mennella dopo 16 anni di assenza. Come da tradizione, le celebrazioni dell’Ottava si erano chiuse con i tradizionali fuochi a mare capaci di richiamare centinaia di cittadini sul porto: uno spettacolo pirotecnico da ricordare, ma negato a diversi anziani (e giovani) in carrozzina impossibilitati a salire sulla muraglia del moto di Ponente. «In quell’occasione – racconta Lorenzo Ferrone, titolare del Bar del Porto – decisi di rilanciare l’idea di realizzare, a mie spese, una rampa d’accesso nell’area di cui sono concessionario nello spazio adibito a parcheggio delle auto. Oggi qualsiasi infrastruttura è dotata di accessi per i disabili e negare una passeggiata sul molo di ponente di Torre del Greco, un luogo capace di regalare ogni giorno emozioni e serenità, a chi già è costretto su una sedia a rotelle mi sembrava un oltraggio insopportabile». D’altronde, il progetto da 30.000 euro era già pronto e aveva ottenuto il primo via libera dalla Regione Campania. Insomma, l’abbattimento delle barriere architettoniche sulla massicciata non sembrava – considerate anche le finalità sociali – una «impresa impossibile».
Il cambio di mano
Invece, la situazione è (paradossalmente) precipitata con il passaggio della gestione dell’area porto dall’ente di palazzo Santa Lucia al Comune: un cambio di mano chiesto e ottenuto dal sindaco Luigi Mennella proprio per valorizzare al massimo l’intera zona da via Calastro a corso Garibaldi. «Forte delle positive interlocuzioni con la Regione Campania, mi sono affrettato a presentare il progetto all’attenzione del competente settore comunale guidato dal dirigente Egidio Ciani», racconta Lorenzo Ferrone, già in passato pronto a installare due bagni chimici sul molo di ponente sprovvisto di servizi igienici per i fruitori della zona. Ma proprio l’ultimo arrivato (in ordine di tempo) a palazzo Baronale avrebbe sollevato le prime obiezioni alla realizzazione della rampa d’acceso per i disabili: «Inizialmente mi è stato chiesto di apportare alcune modifiche tecniche, puntualmente eseguite dal mio progettista – sottolinea il titolare del Bar del Porto -. Ma, a distanza di un mese dalle ultime integrazioni inviate in Comune, non ho ricevuto alcuna risposta: la stagione estiva è alle porte e si rischia di perdere l’ennesima occasione». Il piano all’attenzione dell’amministrazione comunale targata Luigi Mennella prevede la realizzazione di due stalli di sosta per i diversamente abili e di due rampe d’accesso alla massicciata per migliorare la fruibilità e la funzionalità delle aree del molo. Ma nella città delle barriere architettoniche perfino il Comune può alzare un inspiegabile «muro» davanti ai disabili. Con buona pace dei propositi di inclusione sventolati in municipio.
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