Alle 10 in punto le saracinesche si sono sollevate e le luci si sono accese di nuovo: il supermercato chiuso da gennaio ha riaperto i battenti, stavolta con l’insegna Conad. Una ripartenza attesa da...
Alle 10 in punto le saracinesche si sono sollevate e le luci si sono accese di nuovo: il supermercato chiuso da gennaio ha riaperto i battenti, stavolta con l’insegna Conad. Una ripartenza attesa da settimane, soprattutto dai 75 lavoratori rimasti per mesi sospesi tra speranza e timore, dopo la chiusura improvvisa del punto vendita. All’esterno, la gioia dei presenti per una ripartenza che ha il sapore del sollievo. Dentro, tutto parla di ritorno alla normalità: banchi allestiti, scaffali riforniti, clienti già in fila e personale al completo. Una scena ordinaria, se non fosse che fino a pochi giorni fa la stessa struttura era simbolo di un’altra crisi occupazionale per decine di famiglie. Invece, quello che sembrava l’ennesimo caso irrisolto del commercio locale ha preso una piega diversa, grazie all’impegno silenzioso di tutte le parti coinvolte, unitamente alle organizzazioni sindacali. Non è stato facile. A gennaio, dopo la chiusura del supermercato ex Grand’Eté, tutto lasciava presagire il peggio. I dipendenti, già segnati dal precedente passaggio traumatico dell’ex Auchan nel 2021, si sono ritrovati di nuovo in bilico. L’ipotesi del licenziamento collettivo ha fatto capolino nelle prime settimane, ma non è mai diventata realtà. Il procedimento è stato revocato, grazie a un dialogo costante tra le parti, che ha permesso di evitare una vera e propria vertenza. Le trattative, condotte in modo riservato ma efficace, hanno traghettato il punto vendita verso una nuova fase, culminata nell’accordo con Conad e nel reintegro dell’intera forza lavoro. Già nei giorni scorsi, alcuni segnali avevano lasciato intravedere la svolta: la rimozione della vecchia insegna, l’arrivo delle attrezzature, il movimento in cantiere. Poi, ieri mattina, l’apertura ufficiale. Tutti presenti, tutti operativi. La miglior notizia possibile in un momento in cui i posti di lavoro sono sempre più instabili. La riapertura del punto vendita rappresenta una boccata d’ossigeno non solo per i dipendenti, ma per l’intero territorio. L’area ritrova il suo presidio commerciale, i clienti tornano ad avere un punto di riferimento comodo, la città evita il rischio di vedere un’altra struttura chiusa, abbandonata e destinata al degrado. Dietro la vicenda c’è una storia di tenacia, fiducia e coesione. I lavoratori non si sono mai persi di vista. Hanno continuato a tenersi in contatto, a confrontarsi, a credere che la soluzione potesse arrivare. E così è stato. Chi ha vissuto le fasi più buie, ha saputo mantenere lucidità e compattezza. La vicinanza dei sindacati ha giocato un ruolo centrale, riuscendo a mediare tra le parti e a mantenere alta l’attenzione sul caso senza esasperare i toni. Un lavoro paziente, che ha prodotto un risultato concreto.