Scarcerata Teresa Gionta: concessi i domiciliari alla figlia del boss Valentino. Questa la decisione della Corte d’appello di Napoli, sesta sezione penale, che ha concesso gli arresti domiciliari a ...
Scarcerata Teresa Gionta: concessi i domiciliari alla figlia del boss Valentino. Questa la decisione della Corte d’appello di Napoli, sesta sezione penale, che ha concesso gli arresti domiciliari a Teresa Gionta, figlia del superboss e capostipite della famiglia dei Valentini, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Antonio Iorio e Roberto Cuomo del foro di Torre Annunziata. L’ordinanza, emessa il 31 marzo, segna una svolta nella vicenda giudiziaria della donna, precedentemente condannata a 11 anni di reclusione per il suo coinvolgimento nell’associazione camorristica fondata dal padre e successivamente guidata dalla stessa donna, affiancata dal marito Giuseppe Carpentieri, divenuta «la voce» di Valentino all’esterno del carcere. La decisione della Corte si basa su una duplice motivazione presentata dall’avvocato Antonio Iorio: da un lato, la valutazione secondo cui le esigenze cautelari possano essere comunque garantite con la misura degli arresti domiciliari; dall’altro, le condizioni di salute della detenuta, ritenute non adeguatamente gestibili all’interno del carcere. Una tesi difensiva accolta, così Teresa Gionta ha potuto lasciare l’istituto di pena per fare ritorno nella sua abitazione di Torre Annunziata, città roccaforte del clan Gionta.
La scarcerazione della donna rappresenta un evento significativo nel contesto della criminalità organizzata dell’area vesuviana. Per anni, il clan Gionta è stato un pilastro della camorra locale, ma le numerose operazioni delle forze dell’ordine hanno ridotto sensibilmente il potere della famiglia, minandone la leadership. Negli ultimi tempi, la gestione del clan era passata nelle mani di Teresa Gionta e del marito Giuseppe Carpentieri, proprio in un periodo in cui gli equilibri criminali locali si stavano ridefinendo. La scarcerazione di Teresa Gionta potrebbe avere ripercussioni sulle dinamiche della malavita torrese.
Le recenti inchieste investigative hanno evidenziato come i Gionta abbiano progressivamente perso terreno a favore degli storici rivali del clan Gallo-Cavalieri. Quest’ultimo gruppo, dopo anni di scontri, ha optato per nuove alleanze strategiche al fine di consolidare i propri affari illeciti, raggiungendo una tregua con i Valentini basata sulla necessità di non interferire a vicenda negli affari comuni. Una pace momentanea istituita, allo stesso tempo, per frenare l’avanzata delle nuove frange criminali come il gruppo del Quarto sistema che, approfittando dell’indebolimento dei Gionta, negli ultimi anni ha provato a dare una spallata proprio agli uomini «dell’Annunziata » per ottenere più spazio negli affari illeciti cittadini, dalle estorsioni agli imprenditori al traffico di stupefacenti, arrivando a compiere un agguato nei confronti di Giuseppe Carpentieri, salvatosi per miracolo. In questo scenario complesso, il ritorno a casa di Teresa Gionta potrebbe rappresentare un tentativo di ricompattare le fila della sua famiglia e rafforzare la presenza del clan in città.
Tuttavia, il contesto attuale appare profondamente mutato rispetto al passato, con nuovi attori pronti a contendersi il predominio nel controllo del territorio e delle attività criminali. Le autorità continuano a monitorare attentamente gli sviluppi per prevenire nuove escalation di violenza e contenere le attività della criminalità organizzata in una zona da sempre considerata una delle roccaforti della camorra.