Il centrodestra esce con le ossa rotte dall’ultimo consiglio comunale. E a sancire la diversità di vedute nel rapporto con l’amministrazione del sindaco Luigi Vicinanza, da parte della minoranza, è una nota firmata da Antonio Cimmino e Nicola De Filippo (Forza Italia), Antonio Federico (Stabia Unica) e Pasquale D’Apice (Progetto Stabia), che avevano preannunciato la loro assenza all’appuntamento in aula di lunedì 31 marzo, chiedendo invano che la seduta venisse rinviata. “Si è consumata una pagina preoccupante per la vita amministrativa e finanziaria dell’Ente. È doveroso, innanzitutto, fare chiarezza sul quadro politico: oggi in consiglio esiste un’opposizione – scrivono i quattro consiglieri – L’opposizione vera, coerente con il proprio ruolo e con il rispetto delle regole democratiche”. In sostanza i quattro consiglieri prendono le distanze da Antonio Alfano, Teresa Cesarano, Rosanna De Simone e soprattutto Mario D’Apuzzo che era stato il candidato sindaco del centrodestra alle ultime amministrative. Ma soprattutto accusano L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza di mettere a rischio la tenuta economico-finanziaria del Comune, dopo la decisione di portare avanti il progetto del rione Savorito, nonostante il rischio di perdere i finanziamenti: “Il provvedimento approvato dalla giunta e portato in consiglio solleva molteplici perplessità sia sotto il profilo tecnico che politico – dicono i 4 consiglieri di opposizione – Innanzitutto, il progetto presenta evidenti lacune: la validazione e la successiva approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica sono avvenute nonostante le numerose criticità rilevate, in particolare quelle relative ai sottoservizi e ai vincoli urbanistici, evidenziate già in sede di conferenza dei servizi. Le prescrizioni di merito sono state rinviate alla progettazione esecutiva, ma senza una reale garanzia di risoluzione”. Le preoccupazioni però riguardano soprattutto l’aspetto economico: “La giunta ha portato in aula un provvedimento senza la certezza della copertura finanziaria, pur andando avanti con l’affidamento della gara – dice l’opposizione – Un atto potenzialmente lesivo per l’ente, che espone l’amministrazione a riserve e contenziosi da parte dell’impresa affidataria, che – a contratto firmato – si troverebbe a operare in assenza di certezze sulle fonti di finanziamento. Emblematico il comportamento del responsabile del settore economico-finanziario, il quale prima esprime un parere favorevole e subito dopo lo condiziona a una lunga serie di prescrizioni, che annullano di fatto la portata del parere stesso. In ambito amministrativo, un parere contabile o è favorevole o non lo è: quello espresso è un evidente tentativo di deresponsabilizzazione, in una situazione di caos procedurale”. Il centrodestra continua il suo attacco: “C’è di più: nel corpo della delibera si arriva al paradosso amministrativo di autorizzare gli uffici a sottoscrivere un atto con l’impresa che renda efficace il contratto e avvii i lavori indipendentemente dall’esistenza di un finanziamento certo. Significa, in sostanza, che l’ente dovrebbe impegnarsi contrattualmente senza sapere come e con quali fondi pagherà le opere – conclude il centrodestra – Tutto questo rende la delibera un atto estremamente pericoloso per l’equilibrio finanziario dell’ente e una chiara dimostrazione dell’incapacità politica di una giunta che ha smarrito la bussola. Il tentativo di coinvolgere il consiglio comunale in responsabilità che derivano dall’inadeguatezza dell’esecutivo è non solo scorretto, ma anche offensivo dell’intelligenza di chi ha a cuore il destino della città. In questa vicenda, l’opposizione ha scelto con chiarezza da che parte stare: dalla parte della trasparenza, della correttezza istituzionale e della responsabilità vera”.
CRONACA
2 aprile 2025
Castellammare, sul voto per il rione Savorito si spacca il centrodestra