Torre del Greco. La storica Villa Macrina – punta di diamante del patrimonio comunale – ridotta in evidente degrado, abbandono e incuria. Già dall’ingresso del parco di via Nazionale, sul marciapiede c’è un tombino divelto, dissestato e sporgente: un potenziale pericolo sia per i pedoni sia per la stessa amministrazione comunale per una eventuale richiesta di risarcimento danno.
Il muro di cinta, interno ed esterno, dello storico immobile prospiciente alla strada, è fortemente ammalorato, come del resto l’intera facciata volta al Vesuvio. Gli infissi in pessime condizioni, anzi, alcuni in legno, come quelli del lato nord, sono interamente distrutti o inesistenti.
L’ingresso principale della villa è chiuso da tempo. Anche lo scenario interno si presenta con molteplici criticità, con la facciata rivolta al mare diffusamente rovinata. All’interno del parco, ai lati della scala che conduce ai piani, perfino i quattro enormi vasi contengono solo erbacce rinsecchite. L’atrio, con gli intonaci altrettanto rovinati, è in cattive condizioni. Questo è il penoso benvenuto di chi decide di sposarsi con il rito civile presso il salone della villa.
E infatti, alcuni invitati, presenti al rito civile, nel mostrare il loro stupore davanti a un simile quadro, hanno lamentato: “E’ triste trovarci, per un evento importante come un matrimonio in una così bella struttura, ma priva di attenzione e in pessime condizioni”. Eppure, al riguardo ci sono state già delle preoccupanti avvisaglie, come le pericolose cadute di calcinacci lungo via Nazionale, tempestivamente messe in risalto dal consigliere comunale d’opposizione Salvatore Vito, ma – a tutt’oggi, a distanza di un anno – nessun intervento è stato effettuato. Anche il parco non mostra un volto lussureggiante, la fontana svuotata è in stato di abbandono.
Tale inaccettabile condizione di abbandono, di sicuro ricade anche sull’annessa biblioteca “Enzo Aprea”, ubicata al secondo piano della villa. Una biblioteca, con un notevole patrimonio librario, circa 18.000 volumi, dei quali 2500 antichi, incredibilmente non valorizzata, tant’è che molti studenti (e non solo) non ne hanno alcuna conoscenza.
L’apertura per la consultazione, affidata a un solo impiegato, come appare sul sito istituzionale del Comune, essendo in orario quasi sempre antimeridiano, non consente una ottimale fruizione per gli studenti, né per i lavoratori. Evidentemente, per l’amministrazione comunale ci saranno altre priorità da privilegiare, come quelle più complesse nel decidere come abbellire le stanze degli stessi amministratori, attraverso gli acquisti di un “tappeto orientale con motivi floreali blu e beige su fondo crema” e sostituire le “tende obsolete”.
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