Due rampe di scale che dall’ingresso del palazzo comunale di piazza De Marinis conducono alla stanza dei bottoni. Quella dove fino a qualche mese fa la camorra controllava gli affari della città ...
Due rampe di scale che dall’ingresso del palazzo comunale di piazza De Marinis conducono alla stanza dei bottoni. Quella dove fino a qualche mese fa la camorra controllava gli affari della città attraverso i colletti bianchi ma dove ieri, invece, ha fatto tappa il prefetto di Napoli Michele di Napoli.
Pochi sorrisi incrociati ma un’aria inquietante quella invece che si respirava: aria di delusione mista alla speranza per un riscatto sociale. Morale. E’ la conseguenza del decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose che ha colpito il consiglio comunale di Poggiomarino e che proprio 24 ore prima dell’arrivo del prefetto in città era stato ufficializzato. Atto dovuto e scontato dopo la bufera giudiziaria che aveva travolto i vertici del Comune: il provvedimento è infatti arrivato dopo l’arresto del sindaco Maurizio Falanga, del suo vice Luigi Belcuore e dell’imprenditore Franco Carillo, accusati di aver stretto rapporti con la camorra fin dalle elezioni amministrative del 2020. Secondo gli inquirenti, il sodalizio si sarebbe basato su un presunto scambio di favori, con la promessa di affidamenti di appalti pubblici in cambio di sostegno elettorale. L’ex primo cittadino aveva già rassegnato le dimissioni dopo la conferma degli arresti domiciliari da parte del Tribunale del Riesame. Una brutta pagina per la città vesuviana, una brutta grana da digerire per i cittadini che ora dovranno per 18 mesi essere governati dai commissari prefettizi, provando a buttarsi alle spalle il marchio, l’ennesimo, di città dove la politica va a braccetto con la camorra. «Dovevo venire qui a Poggiomarino per la presentazione all’Istituto Leonardo Da Vinci per presenziare all’evento “La Città Invisibile”- ha spiegato il prefetto partenopeo – e ho deciso di fare tappa al Comune ma oggi sono qui per sostenere la cultura, per questo bellissimo momento che deve ridonare alla città un momento di luce sicuramente». Evita di commentare la situazione e affida invece al commissario straordinario Gabriella D’Orso la guida di una città che deve ora ripartire da disastri sociali, morali e oggettivi «Il Prefetto di Napoli, ha partecipato all’evento “La città in invisibile” per la presentazione del libro di Giancamillo Trani, tenutosi presso l’istituto Leonardo Da Vinci, in via Filippo Turati in Poggiomarino – ha spiegato alla stampa – e nell’occasione il Sig. Prefetto ha anche fatto visita alla casa comunale, dove è stato ricevuto da me e dal dottor Vincenzo Chietti, sub-commissario prefettizio. Ritengo l’incontro col Prefetto estremamente importante per noi e per i poggiomarinesi».
Il prefetto si è trattenuto con la dirigente scolastica e con i docenti, consapevole dell’amarezza che sta accompagnando i tanti cittadini.
Da oggi una nuova era comincia al palazzo comunale, un impegno concreto per i commissari che dovranno cercare di vigilare su tutti gli atti amministrativi cercando di ripristinare il principio di legalità, nei fatti, provando a cancellare tutte le ombre e la cattiva gestione che fino alla guida amministrativa ha di fatto riportato la città indietro nel tempo.