Il centrodestra si scatena nel giro di qualche ora. Bastano i primi lanci di agenzia che confermano l’arresto bis per Franco Alfieri, l’uomo delle fritture, e i vertici del centrodestra lanciano commenti infuocati volti anche a colpire lo stesso Governatore De Luca. La Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha chiesto di acquisire gli atti dell’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, che ipotizza tra l’altro a vario titolo nei confronti di alcuni indagati il reato di scambio elettorale politico mafioso. Chi prova a difendere Alfieri, logicamente, è De Luca che non si sottrae ai commenti: “Si vada fino in fondo in tempi rapidi, ma sapendo che, fino a giudizio definitivo, stiamo parlando di persone innocenti. Punto”. A dirlo è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di un appuntamento a palazzo Santa Lucia a Napoli. “Non so, sinceramente, nulla. So quello che sapete voi”, premette il ‘governatore’, auspicando che “si vada fino in fondo senza guardare in faccia a nessuno, come è doveroso, ma che ci siano tempi di decisione rapidi perchè sono vicende che non si possono trascinare in eterno” spiega De Luca. “Per dare tranquillita’ ai cittadini, ma anche – sottolinea – per rispetto della dignità delle persone coinvolte, le quali, per quello che mi riguarda, sono persone innocenti fino al terzo grado di giudizio. Io non ho perduto l’abitudine di leggere, ogni tanto, la Costituzione italiana”, conclude De Luca. “Le indagini hanno confermato ciò che ripeto da tempo: il cosiddetto ‘Sistema Cilento’ non è solo un meccanismo di corruzione, ma un’alleanza con la criminalità organizzata. Gli arresti di oggi dimostrano come, nelle elezioni del 2019, voti siano stati scambiati con favori illeciti, permettendo a esponenti legati alla camorra di controllare attività economiche e politiche. Nel 2011, denunciai apertamente tutto. Parlai di un sistema marcio che stava infiltrandosi nelle istituzioni, di legami pericolosi tra politica e criminalità”, “sei lunghi anni di silenzio che hanno dato spazio alla criminalità di fare affari, manipolare voti e controllare la politica. Tutti sapevano, ma nessuno ha agito”. A dirlo è il presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore Dario Vassallo. “L’ennesima inchiesta dell’antimafia salernitana porta alla luce l’intreccio perverso tra politica, imprenditoria e camorra. Tra i dieci arrestati figura anche l’ex presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri. Le accuse contestate sono gravissime e disegnano un quadro di collusione che svilisce le istituzioni e mina la fiducia dei cittadini. La giustizia farà il suo corso, ma questa vicenda conferma una realtà inquietante: esiste una zona grigia dove si incontrano interessi criminali e politici”. Così in una nota il coordinamento di Libera Campania sulla vicenda degli arresti di Alfieri.
CRONACA
28 marzo 2025
Arresto bis per Alfieri, la Commissione Antimafia chiede gli atti dell’indagine