Nocera Inferiore. Le chiedono 4500 euro per un intervento alle corde vocali (estrazione di un polipo) in intramoenia all’Umberto I di Nocera Inferiore da eseguire qualche giorno dopo la prenotazione, mentre se avesse voluto fare l’intervento chirurgico con le liste d’attesa del nosocomio di via San Francesco avrebbe dovuto attendere quasi 2 anni (22 mesi). Alla fine si è recata in un ospedale dell’Emilia Romagna, a Cattolica sulla riviera adriatica, e l’operazione è stata fatta in poco tempo (25 giorni) e gratuitamente.
E’ il calvario denunciato da una docente precaria di Nocera Inferiore. Ha raccontato che il suo strumento principale è la voce ma a settembre aveva cominciato a percepire che qualcosa stesse cambiando nel suo tono che si abbassa sempre di più. E paurosamente. Le arrivano sempre più frequenti dolorosi colpi di tosse. Decide quindi di intervenire ma si trova alle prese con la “guerra delle liste d’attesa”.
Arriva a un bivio: pagare migliaia di euro in Intramoenia oppure attendere 22 mesi. Da qui la decisione, dopo consulto, di andare nel nord Italia. In 25 giorni intervento effettuato e senza sborsare soldi. Non conosceva nessuno, nemmeno il medico che le aveva dato il consiglio. E’ andata al suo studio come paziente pagante. Per lei praticamente sono stati giusti medico, consiglio e momento.
A settembre, tra dolori e paura, decise di farsi degli esami: aveva un polipo grande sulla corda vocale a destra e andava tolto presto per evitare conseguenze. Il medico che la visitò però le disse all’ospedale di Nocera c’erano lunghe attese e quindi cercò un altro parere. La diagnosi fu la stessa. Un polipo di grosse dimensioni che andava tolto e lei era pronta a fare l’intervento. Chiese di essere messa in lista d’attesa all’Umberto I di Nocera Inferiore. Ma gli addetti risposero che c’era tanto da attendere.
Ventidue mesi, quasi due anni ma le fu proposta un’alternativa: quella dell’intramoenia. Che sarebbe una attività svolta da medici o professionisti sanitari al di fuori dell’orario di lavoro ma nella stessa struttura ospedaliera (in questo caso all’Umberto I). Pagando avrebbe potuto avere il percorso prioritario e fare l’intervento, sempre nel nosocomio di viale San Francesco, addirittura il lunedì successivo.
Era con la madre e quando le due donne chiesero il perché di questa differenza spropositata, il dottore rispose che quello era il suo tempo libero e lo organizzava come voleva. Quando arrivò il preventivo dall’ospedale rimasero increduli.
La cifra era inaccettabile per lei. In sostanza, se avesse pagato il ticket sanitario avrebbe atteso 22 mesi con 4500 euro l’intervento sarebbe stato eseguito a distanza di pochi giorni. Un terzo medico, tuttavia, confermò la gravità della patologia e consigliò alla docente e al marito un ospedale di Cattolica, il Cervesi. E seguì quel consiglio.
Dal giorno che avrebbe preso il contatto a quando poi è stata operata passarono poco più di 3 settimane. Una volta arrivata in Emilia Romagna, l’hanno visitata, fatte le analisi e operata il giorno dopo. Senza neppure una conoscenza. Intervento poi riuscito e con una diagnosi diversa da quella fatta a Nocera Inferiore. La docente ha riacquistato voce e serenità lontano dalla Campania.
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