Mattinata di disagi per i pendolari della Circumvesuviana diretti a Sorrento, costretti a vivere un’odissea tra guasti, sovraffollamento e momenti di panico. Il treno ieri si è improvvisamente ferm...
Mattinata di disagi per i pendolari della Circumvesuviana diretti a Sorrento, costretti a vivere un’odissea tra guasti, sovraffollamento e momenti di panico. Il treno ieri si è improvvisamente fermato nella galleria tra Seiano e Meta, bloccandosi dopo pochi minuti di percorrenza. La foto è della pagina Facebook Circumvesuviana: guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti. Un guasto tecnico, forse legato al peso eccessivo dovuto all’elevato numero di passeggeri, ha impedito la ripartenza, scatenando il caos a bordo. Per diversi minuti il macchinista ha tentato di far riprendere la marcia al convoglio, senza successo. Alla fine, la decisione inevitabile: il treno è stato riportato indietro alla stazione di Seiano per permettere ai passeggeri di scendere e attendere un altro convoglio. Mentre alcuni viaggiatori hanno abbandonato il treno certi del definitivo guasto, altri hanno scelto di rimanere ostinatamente a bordo, sperando in un’improbabile ripartenza. E proprio quando tutto sembrava perduto, ecco l’ennesimo colpo di scena. Le porte del treno hanno iniziato a chiudersi e riaprirsi in modo imprevedibile, finché, con un’inaspettata decisione, il convoglio è ripartito all’improvviso, lasciando a terra i passeggeri scesi convinti che il viaggio fosse finito. La scena surreale ha visto facce attonite e gesti di stizza, con alcuni viaggiatori increduli mentre il treno si allontanava verso la sua destinazione. L’arrivo a Sorrento è avvenuto con un ritardo di circa 35 minuti, tra la frustrazione e la stanchezza generale. Un episodio che evidenzia le difficoltà del servizio della Circumvesuviana, con guasti frequenti e una gestione emergenziale che spesso penalizza i viaggiatori, in attesa dell’entrata a regime dei nuovi treni, che gradualmente Eav punta ad inserire nel parco mezzi per lasciarsi alle spalle decenni di disagi dovuti alla vetustà della linea e dei convogli.