Un sistema di estorsioni consolidato e implacabile soffoca gli imprenditori di Torre Annunziata, costretti a versare quote mensili per garantirsi sicurezza. La rete del racket, in alcuni casi, ha trov...
Un sistema di estorsioni consolidato e implacabile soffoca gli imprenditori di Torre Annunziata, costretti a versare quote mensili per garantirsi sicurezza. La rete del racket, in alcuni casi, ha trovato nelle lampadine un insospettabile nascondiglio per il trasporto del denaro illecito. Una pressione che, seppur radicata da decenni, si è intensificata con l’ingresso del Quarto Sistema, il gruppo emergente che ha scosso gli equilibri delle storiche famiglie criminali dei Gionta e dei Gallo-Cavalieri. L’operazione delle forze dell’ordine, che ha portato all’arresto di undici persone, ha riportato alla luce la fitta rete di pagamenti e minacce che avvolge la città. Una Torre Annunziata ostaggio di tre clan, un peso insostenibile per i commercianti, colpiti in ogni settore: dall’ittico alle pompe funebri, dalla ristorazione ai grossisti, dalle autorimesse ai piccoli negozi. Per anni, Gionta e Gallo-Cavalieri avevano gestito il business dell’estorsioni, trovando negli ultimi tempi un equilibrio spartendosi il racket, con tangenti raccolte da intermediari fidati e suddivise tra i due gruppi. Tuttavia, l’ascesa del Quarto Sistema ha rotto questa stabilità, imponendo ulteriori tasse agli imprenditori, con richieste che superavano anche i 4.000 euro. Nonostante la crescente pressione, il terrore di ritorsioni ha costretto gli imprenditori a continuare a pagare. Pagamenti che i clan hanno perfezionato con metodi ingegnosi per eludere i controlli: una società di autoricambi, ad esempio, nascondeva la quota estorsiva all’interno di una lampadina. L’espansione del nuovo gruppo del Penniniello ha così suscitato malumori tra i clan storici, con gli imprenditori che soffocati da tre richieste di denaro cercavano di contrattare al ribasso, riducendo così le entrate degli affiliati, inclusi quelli in carcere. In un tentativo di frenare l’ascesa del Quarto Sistema, Salvatore Gallo, vertice dei Gallo-Cavalieri, avrebbe cercato di dissuadere il nuovo gruppo dall’intromettersi nel business delle estorsioni. L’incontro tra i vertici criminali sarebbe avvenuto dopo un episodio di forte tensione: l’attentato del maggio 2020 contro Giuseppe Carpentieri, genero di Valentino Gionta, orchestrato dai fratelli Luca e Pasquale Cherillo, leader del Quarto Sistema. Un’azione mirata a vendicare l’omicidio del nonno dei Cherillo, Natalino Scarpa, avvenuto nell’agosto 2006 all’esterno dello stadio Giraud, e a indebolire la famiglia Gionta per scalzarne il controllo sul racket. L’indagine conferma ancora una volta quanto Torre Annunziata sia ostaggio della camorra. Paura e sottomissione scandiscono la vita degli imprenditori, costretti a sottostare a un sistema che sembra immune alle crisi economiche e alle operazioni delle forze dell’ordine. In questa città, il pizzo non è un’eccezione, ma una regola feroce. E chi prova a ribellarsi rischia la propria vita. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo. Il crescente numero di arresti e le inchieste in corso dimostrano che lo Stato sta intensificando gli sforzi per contrastare il fenomeno. Ma la strada per liberare Torre Annunziata dalla morsa della criminalità organizzata è ancora lunga e irta di ostacoli. Solo con una collaborazione tra cittadini, forze dell’ordine e istituzioni si potrà sperare di spezzare la catena dell’omertà e della paura che, da troppo tempo, tiene in ostaggio la città.