L’arte e la cultura napoletana superano i confini nazionali e conquistano il cuore del Regno Unito. A distanza di ottant’anni dalla sua prima rappresentazione, “Napoli Milionaria”, capolavoro di Eduardo De Filippo, è stata portata in scena in lingua originale dal gruppo teatrale della Cambridge University Italian Society, dal 14 al 16 marzo, nel suggestivo teatro del St John’s College. Un evento che ha catturato l’attenzione di appassionati di teatro, studenti e amanti della cultura italiana, regalando un’esperienza indimenticabile. L’iniziativa rientra nelle celebrazioni per gli 80 anni dell’opera e per i 2500 anni della città di Napoli, che in patria ha visto lunghe file di spettatori in attesa di un biglietto per la proiezione speciale al Teatro San Carlo. Ma la “febbre Eduardo” non si è fermata in Campania: ha attraversato la Manica e ha trovato casa a Cambridge, dove un cast di oltre quaranta attori, tra italiani e stranieri, ha dato vita a una delle opere più iconiche del teatro partenopeo. A dirigere lo spettacolo è Ludovico Nolfi, regista romano che da dieci anni coordina studenti e lavoratori appassionati di teatro italiano nella prestigiosa università britannica. Il gruppo teatrale di Cambridge è composto da giovani provenienti da tutta Italia e da studenti stranieri che studiano la lingua e la cultura italiana. Tra loro, anche una ragazza persiana, che si è cimentata con successo nella complessa lingua di Eduardo. «Ho voluto dare libertà agli attori. Chi voleva recitare in napoletano l’ha fatto, chi ha preferito mantenere la propria cadenza ha avuto la stessa opportunità. Fortunatamente, i due protagonisti, Gennaro e Amalia, sono campani, e battute come “A guerra nun è fernuta” o “Adda passà ‘a nuttata” non avrebbero avuto lo stesso sapore in un altro dialetto», spiega Nolfi. Per aiutare il pubblico britannico a seguire la trama, lo spettacolo è stato sottotitolato in inglese, ma a fine serata molti spettatori hanno ammesso di non averne avuto bisogno: «Abbiamo capito tutto, la lingua sembrava una melodia», hanno commentato alcuni inglesi entusiasti. Oltre a rendere omaggio a Eduardo De Filippo, il cast ha voluto celebrare un altro grande simbolo della cultura napoletana: Pino Daniele. Al termine dell’opera, l’intero cast ha intonato “Napule è”, accompagnato da un coro greco, un espediente tecnico che ha permesso a tutti i quaranta attori di partecipare alla scena finale, «Era importante per noi chiudere lo spettacolo con un omaggio musicale a Napoli, la città che ci ha ispirati e che portiamo nel cuore». La preparazione dello spettacolo è durata solo due mesi, tra workshop e prove intense, spesso alternate agli impegni universitari e lavorativi degli attori. «C’è un impegno concreto e una passione incredibile da parte di tutti. Alcuni studenti lasciano i corsi, altri arrivano alle prove dopo una lunga giornata di lavoro. È una fatica che viene ripagata dall’entusiasmo del pubblico», racconta il regista. Non è la prima volta che la Cambridge University Italian Society porta in scena Eduardo. In passato infatti, il gruppo ha rappresentato “Non ti pago”, “Uomo e galantuomo” e “Questi fantasmi”, oltre ad alcune opere di Pirandello come “I giganti della montagna” e “Così è (se vi pare)”. Il successo di “Napoli Milionaria” a Cambridge dimostra come il teatro di Eduardo De Filippo riesca a superare le barriere linguistiche e culturali, arrivando dritto al cuore del pubblico internazionale. La forza dei suoi personaggi, la profondità dei temi trattati e l’autenticità del dialetto napoletano hanno saputo emozionare e coinvolgere anche chi non ha radici partenopee. Parliamo dunque di un evento straordinario che ha registrato il tutto esaurito, conquistando appassionati di teatro, studenti e amanti della cultura italiana. A Cambridge, il successo è stato travolgente: il pubblico ha accolto con entusiasmo l’omaggio a Eduardo De Filippo, «Eduardo è universale. Parla di umanità, di sofferenza e di speranza. E questo linguaggio, fatto di emozioni vere, riesce a toccare l’anima di chiunque, ovunque nel mondo», conclude Nolfi, sottolineando come la potenza delle sue opere continui a risuonare anche fuori dai confini italiani. Platee gremite, applausi scroscianti e un pubblico emozionato hanno reso omaggio a un’eredità artistica che continua a parlare a tutti, al di là di ogni confine geografico e linguistico. E mentre le luci si spengono sul palco di Cambridge, l’eco di “Napule è” risuona nel cuore degli spettatori, un canto che va oltre la musica, oltre le parole, per farsi sentimento collettivo. Napoli, con la sua cultura e la sua arte, si conferma eterna, capace di toccare l’anima di chiunque, ovunque nel mondo.
YOUNG
25 marzo 2025
La commedia «Napoli milionaria» in scena all’università di Camdridge