Napoli. L’interesse per la politica in Italia torna a diminuire, anche dopo il parziale recupero nei mesi precedenti il voto europeo di giugno. Aumenta lo scetticismo e la disaffezione tra le persone. C’è un aspetto, però, su cui la maggioranza delle italiane e degli italiani si trova concorde cioè la necessità di agire per mitigare il cambiamento climatico riducendo le attività inquinanti.
È quello che emerge dalla seconda rilevazione del centro di Polidemos-Ipsos, frutto della partnership tra il Centro di ricerca sulla democrazia dell’Università Cattolica e la società di indagini di mercato e sondaggi di opinione.
Una rilevazione eseguita con metodo Cawi il 17 e 18 dicembre su un campione rappresentativo di 800 individui.
Il report mette in evidenza che non è un buon periodo per la democrazia. Ciononostante gli italiani non sono alla ricerca di un’alternativa: è la convinzione del 68% del campione, mentre solo il 31% pensa sia preferibile una maggiore concentrazione di poteri in un’unica figura di vertice.
“Abbiamo scoperto che il ‘modo diverso’ di governare per la maggioranza degli italiani, fortunatamente, corrisponde a un sistema maggiormente democratico, con il rafforzamento della partecipazione dei cittadini e degli strumenti di democrazia diretta”, evidenzia Andrea Scavo, direttore Public Affairs di Ipsos.
Questo secondo report ha riservato un focus particolare al cambiamento climatico. Per mitigarlo il 62% è per un’ulteriore riduzione degli spazi dove è consentito fumare e il 73% è per una limitazione del consumo di suolo. Inoltre, il 20% ritiene che occorra scoraggiare la proprietà di animali domestici e quindi ridurre l’impronta ecologica legata alla produzione del loro cibo e allo smaltimento dei loro rifiuti. Più ridotto il favore a limitare la circolazione per i veicoli più inquinanti e la costruzione di centrali nucleari (48% e 42% rispettivamente).