Torre del Greco. L’ultimo «incidente di percorso» risale a metà settimana, quando il sindaco Luigi Mennella è dovuto intervenire in prima persona per placare le (legittime) proteste dei familiari dei disabili del territorio rimasti senza il pagamento degli assegni di cura. Un clamoroso passo falso a cui il primo cittadino è riuscito a rimediare in meno di 48 ore, ma sintomatico del «disastro» delle politiche sociali all’ombra del Vesuvio. Perché la delegata al welfare – l’assessore Mariateresa Sorrentino, l’esperta proveniente da una coop sociale e indicata dalla lista civica Per all’interno dell’esecutivo di palazzo Baronale – sembra avere alzato bandiera bianca davanti alle storiche criticità di un ambito-chiave del Comune per concentrare il proprio impegno sul settore della pubblica istruzione, già largamente avviato dal lavoro messo in campo dalla passata amministrazione comunale targata Giovanni Palomba: «Un assessore a metà, ma a stipendio pieno» come mugugnato in municipio dopo gli ultimi autogol.
Critiche e malumori
Il dato è emerso durante l’ultima riunione della commissione trasparenza di palazzo Baronale. Un incontro convocato dal presidente Luigi Mele per provare a fare chiarezza su una serie di aspetti del servizio di asilo nido, partito a febbraio dopo una serie di ritardi e polemiche. Incalzata dai quesiti degli esponenti della minoranza – domande elementari sul funzionamento degli asili nido, come l’eventuale partenza della mensa -la delegata alle politiche sociali si è trincerata dietro una serie di stucchevoli «non so» e «mi informerò» capaci di convincere i rappresentanti della minoranza a chiedere un aggiornamento della seduta per consentire all’assessore di «prepararsi sull’argomento». Stesso leit-motiv per la richiesta di chiarimenti avanzata da Luigi Caldarola sulla redazione del piano sociale di zona, atteso da anni in consiglio comunale. Uno spettacolo andato in scena sotto lo sguardo imbarazzato di diversi alleati di Luigi Mennella, ma con inevitabili strascichi all’interno della coalizione.
La reginetta dei selfie
Perchè la «contestazione» avanzata dall’opposizione – grandi attenzioni alla pubblica istruzione e scarsi risultati sulle politiche sociali – è in larga parte condivisa da diversi esponenti della maggioranza a trazione Pd-M5S. «Perchè con le scuole è più facile tagliare nastri e scattare selfie», il veleno spruzzato da alcuni alleati pronti a sottolineare la «sovraesposizione social» di Mariateresa Sorrentino. Sullo sfondo, ovviamente, la lunga volata verso il rimpasto di metà mandato. Alcuni alleati – a partire proprio dal Pd guidato dal capogruppo Vittorio Guarino – hanno già sottolineato la necessità di procedere con alcuni «correttivi» all’interno dell’esecutivo e i riflettori si sono subito accesi sugli assessori di Per e M5S (gli unici con un rappresentante in giunta «sostenuto» da un solo consigliere comunale). E i disastrosi risultati registrati finora sul fronte welfare potrebbero fare traballare la poltrona (o le deleghe) dell’assessore a metà dell’esecutivo di palazzo Baronale.
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