Torre del Greco. Non c’è pace per le gare Nu all’ombra del Vesuvio: un’altra bufera giudiziaria si abbatte su palazzo Baronale alla vigilia dell’aggiudicazione del maxi-appalto per la raccolt...
Torre del Greco. Non c’è pace per le gare Nu all’ombra del Vesuvio: un’altra bufera giudiziaria si abbatte su palazzo Baronale alla vigilia dell’aggiudicazione del maxi-appalto per la raccolta dei rifiuti promosso dall’amministrazione comunale targata Luigi Mennella. I carabinieri della caserma Dante Iovino, infatti, sono piombati su delega della procura di Torre Annunziata negli uffici del settore ambiente per acquisire una serie di atti e provvedimenti relativi agli ultimi due anni e mezzo di attività politico-amministrativa. Un’ennesima grana, proprio mentre il nuovo bando è fermo a causa del ricorso presentato al Tar Campania da due ditte escluse con conseguente sospensione dell’intera procedura. Un déjà-vu destinato a rallentare la corsa al rilancio ambientale della quarta città della Campania, cavallo di battaglia della coalizione a trazione Pd-M5S uscita vincitrice dalle ultime elezioni.
La gara maledetta
L’inchiesta aperta dal pubblico ministero Giuliano Schioppi è la terza in meno di 10 anni relativa all’affaire-munnezza a Torre del Greco. In primis era toccato all’ex sindaco Ciro Borriello, arrestato nel 2017 con l’accusa di corruzione e in attesa della sentenza di primo grado dopo la richiesta di assoluzione avanzata dalla stessa procura di Torre Annunziata. Successivamente i riflettori dei pm si erano accesi sul suo successore Giovanni Palomba, prima indagato e poi rinviato a giudizio per turbativa d’asta insieme ai colletti bianchi dell’ente di largo Plebiscito – dirigenti e funzionari del settore ambiente e non solo – e ai vertici della ditta Buttol. Adesso i fari dei magistrati si sono accesi sulle procedure adottate dall’amministrazione comunale guidata da Luigi Mennella in vista del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti all’ombra del Vesuvio. Il blitz è scattato a metà settimana, quando i militari dell’Arma si sono presentati negli uffici al primo piano del complesso La Salle con due obiettivi chiari e precisi: la documentazione relativa alla cessione del ramo d’azienda tra la ditta Buttol e la Velia Ambiente – subentrata all’azienda con sede legale a Sarno nell’ultimo scorcio di mandato di Giovanni Palomba – e le «proroghe tecniche» concesse dall’attuale squadra di governo cittadino al colosso ambientale incaricato dei servizi di igiene urbana in città. La raffica di denunce L’azione penale esercitata dal pubblico ministero a capo delle indagini sarebbe scattata all’indomani di una serie di esposti – a partire dalle denunce presentate da Ciro Borriello, oggi seduto tra i banchi dell’opposizione del consiglio comunale – presentati presso il palazzo di giustizia di via Nazionale e relativi a presunte irregolarità nella gestione del «sistema Nu». Nelle segnalazioni arrivate in procura a Torre Annunziata, in particolare, sarebbero stati evidenziati i «forti legami» tra la ditta Buttol – finita sotto processo per gli appalti promossi all’epoca del sindaco Giovanni Palomba – e la Velia Ambiente e contestate come «illegittime» le proroghe tecniche decise dall’amministrazione comunale targata Luigi Mennella per preparare la maxi-gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti. Argomenti, d’altronde, finiti in diverse occasioni al centro delle polemiche politiche a palazzo Baronale – sollevate in particolare dall’ex sindaco Ciro Borriello e da Luigi Mele, oggi presidente della commissione trasparenza in municipio – e adesso sotto i riflettori della magistratura.
Il nuovo bando
L’inchiesta apparentemente sembra «guardare» al recente passato della storia dei rifiuti, ma non si escludono ulteriori sviluppi. Non a caso, i controlli dei carabinieri si sono poi allargati – dietro richiesta degli stessi vertici del settore ambiente del Comune, evidentemente sicuri del proprio operato – al nuovo bando avviato lo scorso autunno sotto la stretta vigilanza dell’Anac, l’agenzia nazionale per l’anticorruzione. I militari dell’Arma hanno acquisito tutti gli atti della procedura, con particolare attenzione ai «curriculum» delle ditta in corsa per l’appalto – in tutto undici, provenienti da tutta Italia – e alle procedure per lo «spacchettamento» dei servizi di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade: una «soluzione» completamente nuova rispetto al passato, imboccata per provare a risolvere una delle principali criticità dei servizi di igiene urbana. La gara, al momento, risulta in stand-by perchè due concorrenti sono state escluse – scelta «approvata» dall’Anac – e hanno presentato ricorso al Tar Campania avverso la decisione della commissione di gara. Il verdetto dei magistrati è atteso per la prossima settimana, ma inevitabilmente l’aggiudicazione dell’appalto potrebbe subire ulteriori rallentamenti. In attesa degli eventuali riscontri delle indagini condotte dal pubblico ministero Giuliano Schioppi sul «settore maledetto» della Nu.
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