Ringraziare la Juve Stabia nella tesi di laurea, perché l’impegno messo in campo dalla squadra per superare gli ostacoli e riuscire nell’impresa della promozione in Serie B, ha rappresentato un e...
Ringraziare la Juve Stabia nella tesi di laurea, perché l’impegno messo in campo dalla squadra per superare gli ostacoli e riuscire nell’impresa della promozione in Serie B, ha rappresentato un esempio da seguire anche nel percorso accademico. Può accadere anche questo nel momento magico che sta vivendo la squadra di Castellammare di Stabia. E la storia ha anche contorni più affascinanti di quelli che si possono immaginare, perché a ringraziare la Juve Stabia è sicuramente un tifoso, ma di quelli che sono costretti a viverla a oltre 800 chilometri di distanza. È la storia di Mario Izzo, 23 anni, che assieme ai suoi genitori, entrambi stabiesi, vive a Como fin da quando lui aveva appena 10 mesi. E l’amore per la squadra di Castellammare ha cominciato a coltivarlo da quando aveva 9 anni. “A farmi innamorare della Juve Stabia è stata l’esultanza al gol di Mbakogu contro il Verona”, racconta Mario. È la sera del 31 agosto 2011, il debutto al Menti in Serie B, il ritorno della squadra di Castellammare in cedetteria dopo 60 anni. “Ero qui in visita ai parenti, come ogni estate, e mio zio mi portò allo stadio – racconta Mario – Ho vissuto il boato al gol di Mbakogu e da quel momento ho detto: non posso non tifare per la Juve Stabia”. Da quel giorno, Mario comincia a seguire la squadra quando gioca in trasferta, soprattutto in Lombardia e s’incolla davanti alla TV quando è di scena al Menti, che diventa tappa irrinunciabile ogni volta che torna a Castellammare. “Quest’anno sono riuscito a vedere quattro partite dal vivo – racconta Mario – La più bella? Contro il Cesena nel girone d’andata, perché ero al Menti ovviamente”. In questi anni però Mario porta avanti anche i suoi studi, che ora l’hanno portare a laurearsi in Fisica presso l’Università degli studi dell’Insubria, con una tesi dal titolo “Teletrasporto quantistico di Energia”. Come ha festeggiato? Manco a chiederlo: fumogeni gialloblu all’esterno dell’ateneo e maglia del bomber Andrea Adorante in bella mostra. Nei ringraziamenti della sua tesi ha voluto inserire proprio la Juve Stabia per la promozione in Serie B. “Grazie presidente Langella, grazie direttore Lovisa, grazie mister Pagliuca: avete compiuto un’impresa straordinaria”, ha scritto Mario che poi ha voluto motivare questa sua scelta “mi avete motivato a dare sempre di più, proprio come avete insegnato ai calciatori a non farsi spaventare dalle difficoltà, ma a lavorare sodo per farsi trovare pronti alle sfide più complicate. Per me la vittoria del campionato della Juve Stabia è paragonabile a questa laurea: due montagne che sembravano invalicabili, ma che con costanza, sacrificio e determinazione sono stati raggiunti”. Di sogni nel cassetto Mario ne ha diversi, tra questi almeno due: “Sono abituato a lavorare con i dati, con gli algoritmi, ne ho sviluppato uno anche per il calcio e chissà che non possa essere questo il mio futuro – e ancora – Un altro sogno è vedere un giorno la Juve Stabia in Serie A. Per ora siamo nei play off e speriamo di giocarcela fino in fondo. Poi io vivo a Como e qui hanno trovato una proprietà che partendo dal calcio sta investendo tantissimo anche in altri settori, tra cui il turismo. Chissà che non possa accadere anche a Castellammare” conclude Mario.