Si è tenuto il 13 e 14 marzo presso l’Aula “Carmine Pecoraro” dell’Università degli Studi di Salerno, il convegno dal titolo “Cultura critica, discorso pubblico e politica digitale”. L’evento, aperto dal Magnifico Rettore Vincenzo Loia, ha sottolineato fin dall’inizio l’importanza cruciale dei temi sociologici e delle dinamiche comunicative nella società contemporanea. A introdurre il Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione Gianfranco Macrì, che ha ribadito come gli argomenti trattati siano fondamentali per individuare forme concrete di cambiamento, apprezzando l’apporto di studiosi del calibro della Professoressa Emiliana Mangone. La formula dell’evento si è rivelata particolarmente efficace: un dialogo aperto tra docenti universitari, professionisti del settore e giovani ricercatori e docenti provenienti da diverse Università italiane, con la collaborazione internazionale dell’Università Federal do Espírito Santo del Brasile, che ha portato sul tavolo esperienze di cultura critica e sociale provenienti dall’America Latina. Numerosi i temi affrontati: comunicazione politica, uso di parole ostili, spin doctor e gestione dei fandom, sottolineando la necessità per le piattaforme digitali di assumere un ruolo di moderazione responsabile, soprattutto quando si trattano argomenti sensibili come la polarizzazione di genere. Non meno importante è stato il dibattito sulla costruzione di una società plurale, sulla partecipazione associativa e sul welfare. Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo della comunicazione pubblica e alla digitalizzazione, con approfondimenti significativi sulla comunicazione istituzionale, partendo da uno studio sul percorso comunicativo di Papa Francesco, sotto la direzione della Professoressa Francesca Cubeddu. Spazio anche a temi più delicati come il nuovo giornalismo d’inchiesta, confrontandosi con realtà complesse come mafie e ‘ndrangheta, con una riflessione su come il giornalismo debba ripensarsi, diventando un autentico strumento di partecipazione e resistenza civile, più vicino alle esigenze reali dei cittadini. In conclusione, emerge forte la necessità di ripensare la comunicazione e il giornalismo in chiave critica, come evidenziato dalla Professoressa Mangone, per evitare che diventino semplici strumenti di manipolazione del consenso, promuovendo invece una cultura della partecipazione attiva e consapevole.
CULTURA
17 marzo 2025
Comunicazione, partecipazione e sfide digitali: l’Università di Salerno apre il dibattito