Castellammare. Favorire i cambi di destinazione d’uso, sfruttando le novità introdotte dal decreto legge Salva Casa, per sbloccare gli investimenti dei privati e provare a dare nuovo impulso all’economia locale. E’ questa la richiesta avanzata dai consiglieri comunali di maggioranza Alessandro Langellotti, Ciro Cascone, Gennaro Oscurato, Roberto Elefante, Nino Di Maio, Vincenzo Ungaro, Giusi Amato, Gino Fiorenza, Giovanni Tuberosa, Mimmo Cioffi, Rachele Iovino, Teresa D’Angelo, Giovanni Nastelli, Nello Cuomo e Maurizio Apuzzo. Tutti firmatari di un atto d’indirizzo inviato al sindaco Luigi Vicinanza, all’assessore all’Urbanistica Giuseppe Guida e al dirigente all’Urbanistica Guglielmo Pescatore. La maggioranza di centrosinistra, che sostiene l’amministrazione comunale, di fatto chiede un’accelerata alla stessa su un tema ritenuto fondamentale per lo sviluppo, perché dopo le linee guida fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Circolare Applicativa della Regione Campania, entrambe delle scorso 28 gennaio 2025, c’è la possibilità di offrire ai proprietari degli immobili un’occasione per investire in attività turistico-ricettive, produttive e commerciali. In sostanza, il decreto legge Salva-Casa, tra le altre cose, facilita i cambi di destinazione d’uso dell’immobile, se non comporta l’esecuzione di opere edilizie o quantomeno solo quelle già consentite per la stessa categoria funzionale. Per farla breve, chi volesse trasformare la propria casa in un Bed&Breakfast o in un ufficio, avrebbe in questo modo la strada spianata anche dal punto di vista burocratico. Nell’atto d’indirizzo firmato dalla maggioranza, infatti, si legge che «il decreto legge Salva Casa ha notevolmente semplificato le verifiche, introducendo disposizioni di principio volte a ritenere sempre ammissibile il mutamento di destinazione d’uso tra le categorie funzionali più affini (residenziale, turistico-ricettiva, produttiva-direzionale e commerciale), ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni» e da questo punto di vista si specifica che «le linee interpretative di ausilio all’attuazione del Dl Salva Casa predisposte dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti chiariscono che queste condizioni devono essere specificamente individuate dai Comuni, tenuto conto anche di quanto già previsto negli strumenti urbanistici comunali». Da questo punto di vista, l’ostacolo poteva essere rappresentato dal fatto che il Comune di Castellammare di Stabia in base al vigente piano urbanistico non avrebbe più superficie da destinare al settore terziario (turistico-commerciale). In realtà, secondo i consiglieri comunali con la nuova legge urbanistica regionale si potrebbero destinare al terziario ancora più di 67mila metri quadrati. Di fatto, la maggioranza di centrosinistra chiede all’amministrazione comunale di mettere mano a quelle che sono le norme urbanistiche, per provare a dare finalmente impulso all’economia cittadina, favorendo anche gli investimenti dei privati. Un atto d’indirizzo che potrebbe dare un’ulteriore spinta, tra le altre cose, anche alla realizzazione di nuove strutture ricettive, spingendo in particolare un settore come il turismo extralberghiero, che negli ultimi anni ha aumentato di parecchio la disponibilità di posti letto sul territorio.. @riproduzione riservata
CRONACA
16 marzo 2025
Castellammare. Urbanistica e turismo, il centrosinistra spinge per far nascere più B&b