Scafati. Convocate congiuntamente per il prossimo 18 marzo, la commissione bilancio e urbanistica: un solo punto da discutere, quello relativo all’iter da adottare per autorizzare l’istallazione di antenne/ripetitori di telefonia sul territorio ed il relativo controllo e monitoraggio per l’inquinamento elettromagnetico.
“Un argomento, questo, che, sicuramente in via del tutto casuale, viene affrontato proprio quando è montata la protesta dei residenti di via Terze, contro l’istallazione di un’antenna telefonica 5G, che, a loro dire, il sindaco si sarebbe impegnato a bloccare già a luglio scorso e che sembrerebbe abbia problemi dal punto di vista dei pareri”, dice il consigliere di minoranza Francesco Carotenuto di Scafati Arancione.
Che aggiunge: Oltre un anno fa avevo presentato un’interpellanza, poi trasformata in mozione, sulla protezione dalle esposizioni dei campi elettromagnetici, chiedendo se vi fosse un regolamento – così come previsto per legge – volto ad assicurare un corretto insediamento urbanistico delle antenne che tenesse indenni i residenti e, in caso negativo, quali fossero le attività poste in atto dall’amministrazione a tutela della popolazione e dei siti sensibili”.
Non ebbe nessuna risposta: “la ottengo adesso, a distanza di oltre un anno, con la convocazione congiunta delle due commissioni. Come al solito, quando le opposizioni pongono una questione seria per la città, vengono sbeffeggiate in consiglio comunale fino a quando non accade qualcosa di grave in città e si corre ai ripari, come per il caso dell’antenna di via Terze. Senza parlare poi di chi si copre di ridicolo facendo il masaniello dimenticandosi che quando ha governato questa città non ha mai messo mano al regolamento comunale che io ho chiesto un anno fa in consiglio comunale”, conclude Carotenuto.
La vicenda dell’antenna di via Terze era esplosa in settimana con la protesta dei residenti della zona San Pietro che avevano bollato come inaccettabile vedere che un colosso del genere come l’antenna telefonica si trovi a meno di 20 metri da un abitazione di fronte ad un parco giochi comunale, a pochi passi da una scuola e a ridosso del fiume più inquinato al mondo. La recente installazione nei pressi della scuola Falco rappresenta un rischio che i cittadini non possono accettare. Ora si spera in un piano antenne strutturato e aggiornato per tranquillizzare i cittadini che temono un’urbanizzazione selvaggia senza criteri precisi di sicurezza e sostenibilità.
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