Nocera Inferiore. Sette ultras della Nocerina indagati per l’assalto ai supporters della Cavese a gennaio scorso a Nocera Superiore. Sono accusati di rissa, danneggiamento, lancio di materiale esplo...
Nocera Inferiore. Sette ultras della Nocerina indagati per l’assalto ai supporters della Cavese a gennaio scorso a Nocera Superiore. Sono accusati di rissa, danneggiamento, lancio di materiale esplodente nonché violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Le rispettive abitazioni sono state perquisite qualche notte fa dagli agenti della Digos della Polizia di Stato.
Il gruppo farebbe parte di una frangia di facinorosi, molto più ampia, che il 18 gennaio scorso tese una trappola ai sostenitori della Cavese di ritorno dalla trasferta di Avellino. Accadde in via della Libertà a Nocera Superiore, teatro dell’aggressione a suon di bombe carta, catene e mazze da baseball.
Tra Pecorari e Citola di Nocera Superiore partì l’assalto. Gruppi tifosi di Cavese (un centinaio ritornava da Avellino) che viaggiavano con decine di auto e una quindicina di van erano usciti dall’A30 presso il casello di Mercato San Severino e avevano imboccato la strada per Roccapiemonte, tragitto che non doveva essere seguito proprio perchè in passato era stato teatro di altri scontri I supporters volevano raggiungere Cava de’ Tirreni proprio da quella strada, via Libertà.
In una arteria non asfaltata erano ad attenderli circa 200 ultras rossoneri molti con il volto coperto che armati di pietre, catene, mazze da baseball e bombe carta hanno assaltato la carovana biancoblu. Una fitta sassaiola aveva dato il là agli scontri fisici, quindi petardi e bombe carta con gli agenti del commissariato di Cava de’ Tirreni a contrastare i facinorosi cercando di riportare la calma unitamente ad alcuni residenti sotto shock per quanto stava avvenendo.
La sassaiola non aveva risparmiato le auto in sosta e una della polizia. Gli agenti poi sarebbero stati aggrediti con mazze e catene dagli ultras non appena i sostenitori nocerini avevano visto che venivano filmati. La guerriglia non aveva risparmiato neppure qualche residente che nel fuggi fuggi generale era stato colpito alla testa da pietre.
Più tardi c’era stata una perquisizione in zona dove gli agenti di polizia avevano rinvenuto mazze utilizzate per l’aggressione, le pietre e una batteria da 36 colpi. Ora le perquisizioni che potrebbero essere seguite da misure cautelari.
@riproduzione riservata