«Mai più parteciperemo a questa che sembra una partita dal pronostico facile». Le parole di Clemente Mastella, sindaco di Benevento, non sono passate inosservate dopo l’assegnazione del titolo di...
«Mai più parteciperemo a questa che sembra una partita dal pronostico facile». Le parole di Clemente Mastella, sindaco di Benevento, non sono passate inosservate dopo l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027 a Pordenone, città amministrata da Fratelli d’Italia. «In questo caso è forte il sospetto che la scelta sia stata dettata da esigenze di equilibrio politico», afferma il sindaco di Benevento. La proclamazione di Pordenone è arrivata a pochi giorni dalle elezioni amministrative di aprile, quando la città friulana rinnoverà il proprio consiglio comunale. «Ma una scelta del genere non può diventare uno strumento dal sapore elettoralistico: si premia una città che va al voto quest’anno e il Nord-Est dove Lega e FdI fanno a gara per appuntarsi medaglie al petto», sostiene Mastella. Un’altra delle sue riflessioni è stata sull’esclusione di Pompei, che ha suscitato grande discussione. «È stata cestinata la proposta di Pompei che è una capitale mondiale di storia e cultura e avrebbe rinfrancato tutto il Mezzogiorno», ha commentato. «È stata probabilmente sacrificata sull’altare della faziosità e delle simpatie di parte», aggiunge Mastella. In un momento di riflessione sul ruolo della cultura nella politica, Mastella ha anche ricordato un episodio della sua carriera. «Quando c’era la mia rimpianta Democrazia Cristiana, a Benevento scegliemmo Ugo Gregoretti per dirigere Città Spettacolo. – sottolinea il sindaco di Benevento – Era personalità di tutt’altra area politica rispetto alla mia, ma allora c’era la consapevole responsabilità, condivisa anche dal Pci, di anteporre il segno della cultura e dell’arte, all’insegna di parte e di partito». Nel frattempo, Pordenone, con il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027, si prepara a dare vita a una nuova stagione culturale. La città è attualmente guidata dal vicesindaco reggente Alberto Parigi, subentrato ad Alessandro Ciriani, che dal 2016 al 2024 ha guidato Pordenone come sindaco. Ciriani, eletto nel 2024 come europarlamentare con Fratelli d’Italia, è rimasto nella giunta in qualità di assessore, continuando a seguire il percorso della città. Suo fratello, Luca Ciriani, è dal 2022 ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo in carica. A 24 ore dalla proclamazione, Pordenone ha iniziato a pianificare gli eventi. A Pompei invece c’è amarezza, ma anche orgoglio «Siamo delusi ma di certo il nostro progetto non si ferma. Anzi ci consideriamo i vincitori morali. Pompei resta Pompei», è il commento del sindaco Carmine Lo Sapio nelle ore successive all’annuncio del ministro per la nomina di Pordenone come Capitale Italiana della Cultura 2027. Il progetto di Pompei era sostenuto da oltre 100 Comuni. «Ringrazio di cuore – ha affermato Lo Sapio – chi ci ha voluto sostenere con un’apposita delibera e sottoscrivendo un Protocollo d’intesa. Si tratta di una straordinaria prova di compattezza che mi inorgoglisce e che ci induce perciò a proseguire. Chiamerò chi ci ha appoggiato per dire loro che andiamo avanti con lo stesso entusiasmo».