Inizierà questa mattina, al tribunale di Torre Annunziata, il processo che vede alla sbarra un bidello di 61 anni accusato di abusi sessuali su due minori di 14 anni. L’uomo si trova agli arresti d...
Inizierà questa mattina, al tribunale di Torre Annunziata, il processo che vede alla sbarra un bidello di 61 anni accusato di abusi sessuali su due minori di 14 anni. L’uomo si trova agli arresti domiciliari dallo scorso autunno con il pm Ugo Spagna che a dicembre è riuscito ad ottenere il decreto di giudizio immediato con il procedimento che prenderà il via questa mattina. Secondo la tesi dell’accusa, il 61enne avrebbe baciato due ragazzine di 14 anni tra i corridoi della sede succursale del liceo di Castellammare “Plinio Seniore”. Tra le fonti di prova raccolte nella fase di indagine ci sono le testimonianze delle due vittime, quella dei loro compagni di scuola, chat e audio tra le studenti, e una relazione firmata dai servizi sociali di Castellammare. Accuse, quella di abusi sessuali, che dovranno essere confermate anche in aula poiché l’uomo si è sempre processato innocente. I fatti risalgono al maggio scorso, verso la fine dell’anno scolastico. L’uomo, tra i corridoi, avrebbe afferrato il volto delle due ragazzine e tentato di baciarle in bocca contro la loro volontà. Un fatto che gli agenti della polizia di Castellammare hanno ricostruito partendo dalla denuncia delle due ragazzine e ascoltando anche, da quanto appreso da una nota della procura, anche acquisendo le dichiarazioni alcuni professori. Per questo motivo la scuola, informata dei fatti, ad inizio anno scolastico ha provveduto al trasferimento del collaboratore scolastico dalla sede succursale di Via Virgilio, dove si sono verificati i fatti, a quella centrale di Via Nocera. Una situazione di stallo che è durata per tutto il tempo delle indagini sino al momento dell’arresto del 61enne che dai domiciliari seguirà il processo che lo vede alla sbarra con l’accusa di violenza sessuale con l’aggravante di aver commesso il fatto nello svolgimento del pubblico servizio “avendo l’uomo il compito di custodire e tutelare gli studenti”. Dopo l’arresto dell’uomo la comunità scolastica ha fatto quadrato e ha appoggiato la posizione degli studenti che sin da subito hanno espresso solidarietà alle compagne di scuola. I rappresentanti degli studenti infatti misero sul tavolo della dirigente scolastica un progetto educativo volto alla sensibilizzazione sulla violenza di genere con l’organizzazione finale di un’assemblea d’istituto che ha visto partecipare centinaia di studenti al grido “no alla violenza nelle scuole”. In particolare gli alunni, sfruttando un’ora al giorno di lezione, hanno preparato cartelloni, poesie, e rappresentazioni teatrali sul tema della violenza di genere.